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He Never Died

2015
Titolo Originale:
He never die
REGIA:
Jason Krawczyk
CAST:
Henry Rollins (Jack)
Booboo Stewart (Jeremy)
Steven Ogg (Alex)

Il nostro giudizio

He Never Died è un film del 2015, diretto da Jason Krawczyk.

Per chi non lo sapesse, Henry Rollins è universalmente conosciuto come una delle leggende del punk hardcore, per via della sua militanza come cantante e frontman nella band seminale dei Black Flag prima, dove divenne famoso per le sue performance/risse durante i gig, e nella Rollins Band successivamente. Nonostante l’aspetto da scoppiato e avanzo di galera, Rollins si è distinto rispetto a molti colleghi della scena per un’attitudine diretta ma filosofica e “straight edge”, tanto da diventare anche noto per spettacoli e registrazioni di spoken words, e come radio and tv host. Da sempre interessato al cinema in qualità di attore, ben donde data la sua presenza magnetica, Henry si è spesso infilato in produzioni anche notevoli per cammei e ruoli da caratterista. Heat, Strade Perdute e una stagione di Sons of Anarchy, per ricordare il meglio. Con He Never Died arriva la prima occasione per un ruolo da protagonista totale, e dato che come già detto Henry non è un fesso: era prevedibile che scegliesse una sceneggiatura buona e un ruolo calzante.

Qualcuno ricorderà un video della Rollins Band, del brano Disconnect, in cui Henry percorreva i passi e le movenze del Trevis Bickle di Taxi Driver. Ebbene, Jack, il protagonista di He Never Died, è una evoluzione di quel personaggio in chiave sovrannaturale. Dell’aspetto esoterico di He Never Died è il caso di dire poco o nulla, poiché si rischierebbe di snaturare la progressione narrativa di twist che il regista e sceneggiatore Jason Krawczyk ha sapientemente deciso di donare allo spettatore con il contagocce, lasciando la polpa, un’eplosione di violenza degna di A History of Violence, nel terzo atto del film per concentrarsi sul suo protagonista, proprio come fece Scorsese con De Niro. Quindi Jack è un uomo di terza età, massiccio ma imbolsito, patologicamente asociale, che passa le sue giornate giocando a Bingo in chiesa e schivando piccoli criminali che ce l’hanno con lui. Jack ha anche una figlia, una donna che segretamente tiene a lui e un passato molto intenso. Nonostante sia un film di genere, un noir sovrannaturale come Angel Heart per trovare per forza una categorizzazione, la sua progressione narrativa è quella di un dramma esistenziale, e il regista a volte suicida volontariamente momenti che in altri casi verrebbero esclamati. Tanto che è molto probabile che senza una medio-alta cultura esoterica, il colpo di scena sull’identità di Jack non verrà compreso completamente e di conseguenza il conflitto dietro al personaggio.

Questo poco importa, perché quello che funziona è la storia di un personaggio implacabile, tragicomico e devastato da circostanze ataviche. Una figura già vista, quella del cavaliere senza tempo ma qui privata della sua epica cavalleresca e melodrammatica, in luogo di una immagine più degradata e terrena. C’e’ da dire che Rollins è veramente ottimo nella parte e dimostra di bucare il video ben più di tanti colleghi dall’Actor Studio. Henry Rollin è il film e riempie lo schermo con potenza, sia nelle parti drammatiche che nelle esplosioni di violenza, facendo la differenza. He Never Died ha avuto la sua occasione al South by Southwest di quest’anno, dopo un bel po’ di problemi di produzione e distribuzione che hanno portato a una campagna di Indiegogo attualmente in corso. Si parla di una serie TV sul personaggio, ma è tutto da vedere. Intanto è il titolo su cui puntare per chi vuole vedere qualcosa di intelligente.