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Hannibal – Stagione 1

2013
Titolo Originale:
Hannibal
CAST:
Mads Mikkelsen (Hannibal Lecter)
Hugh Dancy (Will Graham)
Caroline Dhavernas (Alana Bloom)

Il nostro giudizio

Hannibal – Stagione 1 è una serie tv del 2013, andata in onda per la prima volta in Italia nel 20xx, ideata da Bryan Fuller

Hannibal Lecter prima di Hopkins ha lo sguardo puntuto e glaciale di Mads Mikkelsen. In impeccabile completo tre pezzi, si rimbocca le maniche per far saltare, sulla padella, teneri tranci di carne fresca. Non suda, l’Hannibal creato da Bryan Fuller, nella cucina che pare la sala chirurgica di un dottore dal gusto classico, vagamente funereo. Più tardi metterà in tavola – illuminata da candele che non scaldano – invitanti manicaretti adagiati su letto di verdure. Come convenuto a ogni pasto raffinato, il piatto non è mai colmo, e il cacciatore, seppur si stagli statuario ed etereo sulla parete del suo tempio grigio, è percorso da una tensione sotterranea che ne contrae i muscoli del volto come piccolo spasimo.

Bryan Fuller gioca d’istinto (primario) a un tavolo dove i concorrenti si fregiano di saper alzare col pensiero le carte coperte. Perché la danza – narcisista, spavalda, talvolta superbamente azzardata – dell’assassino diventa in Hannibal un conturbante passo a due nella stanza degli specchi. Tra vittima e carnefice si posiziona Will Graham (Hugh Dancy), prodigioso profiler dell’Fbi che porta l’immedesimazione al piano più alto – e mentalmente vertiginoso – possibile: dal cadavere martoriato risale lungo il corpo nervoso dell’omicida fino a diventarne gli occhi, spalancati sulla morte che si sta compiendo. Ancora una volta Fuller sceglie un (anti)eroe dal dono ingombrante, malefico, contro natura.

Eppure qui, in Hannibal, cerca lo scontro attraverso l’incontro, sadico, tra colui che per lavoro uccide col pensiero e colui che tra le maglie di quel pensiero s’infila, mentre affetta a sangue freddo carne ancora calda. Una partita a scacchi tra superuomini devoti a cause diverse, che lo sguardo sconveniente e sarcastico di Fuller ci avvicina in eccita(n)ti montaggi alternati. Delitto e senso di colpa rosolano assieme nella padella, e il caso di puntata diventa la punta speziata di una portata sconciamente appetitosa.