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Halloween

2018
Titolo Originale:
Halloween
REGIA:
David Gordon Green
CAST:
Jamie Lee Curtis (Laurie Strode)
Judy Greer (Karen)
Andi Matichak (Allyson)

Il nostro giudizio

Halloween è un film del 2018, diretto da David Gordon Green.

25 ottobre 2018: eccoci finalmente, dopo tanta attesa, ad Halloween 2.0, lo strombazzato sequel/reboot dell’horror di culto con protagonista il boogeyman per eccellenza Michael Myers, firmato dal geniale John Carpenter nel 1978, ben quarant’anni fa. E dimentichiamoci Michael che insegue Laurie in ospedale, della sua fuga, del suo ritorno, della sua imbarazzante risurrezione e di tutto quello che è successo in ben sei seguiti (escludendo il terzo film della saga che non ha nulla a che fare con Michael e i due capitoli di Rob Zombie che fanno storia a sé) di quello che è considerato, con cognizione di causa, uno dei più grandi horror di tutti i tempi per contenuti e messa in scena. Certo, l’impresa non era da poco e fare fiasco su tutta la linea era una forte possibilità. Ma la Blumhouse era forse l’unica casa di produzione che poteva rimettere in carreggiata una saga morta e sepolta (l’ultimo pessimo capitolo, Halloween – La resurrezione, risale al 2002) che aveva ancora un fandom appassionato e un potenziale, diciamolo, sfruttato complessivamente piuttosto male nel corso degli anni. E’ stato quindi arruolato il regista David Gordon Green, che fino a quel momento non aveva diretto film nè memorabili nè appartenenti al filone orrorifico (Strafumati, Sua Maestà, Stronger – Io sono il più forte tra i suoi titoli, che spaziano dalla commedia, all’avventura, al fantasy e al drama). Il tutto comunque con il benestare del padre putativo di Michael, il grande John Carpenter, che fin dall’inizio ha supportato il nuovo capitolo, appoggiandolo pubblicamente e partecipando nelle vesti di produttore esecutivo oltre che come autore della colonna sonora.

Il plot, com’è noto, si svolge ai giorni nostri, esattamente quarant’anni dopo le vicende del film originale, con Michael rinchiuso in ospedale psichiatrico sotto la supervisione del Dott. Sartain (Haluk Bilginer), succeduto al Dott. Loomis nelle cure del famigerato killer, che in tutto quel tempo non ha mai profferito parola. Nemmeno la visita di un paio di giornalisti investigativi che cercano di provocare in lui una reazione pare smuoverlo, ma naturalmente, come da tradizione, il nostro serial killer preferito scapperà dalla struttura mietendo numerose vittime e lasciando una scia di sangue sul suo cammino (in un tripudio gore mica da ridere), fino a raggiungere il suo obiettivo finale la notte del 31 ottobre: Laurie Strode e la sua famiglia ad Haddonfield. Nei panni della final girl per antonomasia ritorna Jamie Lee Curtis che, mentre nel film originale era un’esordiente, ora è un’attrice affermata e con un grosso seguito. La Laurie dell’Halloween di oggi ha due matrimoni falliti alle spalle, ha perso la custodia della figlia anni prima ed è nonna, ma una nonna con le palle fumanti: contro tutto e tutti, è sempre stata convinta che Michael sarebbe tornato e si è preparata a riceverlo e ad annientarlo. Risulta palese poi che in generale tutte le figure maschili siano o scialbe e inutili (il marito della figlia di Laurie), o idiote (i poliziotti in generale), o volgari e inaffidabili (i ragazzini amici della nipote di Laurie). Ma la svolta del film è proprio questa: non siamo più di fronte a una final girl/vittima, che scappa terrorizzata dal mostro e si deve difendere per salvare la pelle (quando ne farebbe volentieri a meno), bensì abbiamo a che fare con una guerriera, una combattente a tutto tondo che è scaltra, allenata, determinata e assetata di vendetta. Dimenticatevi la giovanissima Laurie Strode vergine e imbranata: adesso è una signorà in età ma cazzuta come poche.

Si può dire tutto del nuovo Halloween: non è certo perfetto, spesso manca di tensione, molti personaggi sono un po’ raffazzonati e la regia non presenta alcuna innovazione, è un bel compitino svolto con ottima tecnica. Ma la musica di Carpenter (una versione modernizzata di quella del capostipite) è pervasiva e accompagna le scene dando loro risalto con efficacia e le infinite citazioni del primo film (nonchè di altri capitoli della saga) sono gustose e faranno la gioia dei fan più accaniti. E poi c’è Michael ovviamente, l’uomo nero, quello che era considerato il Male puro, che in questo film ritorna a essere interpretato da Nick Castle (già in Halloween del 1978), che qui non ha più quell’aura di miticità ma è un killer più umano, anche se non ha perso il suo fascino. In definitiva, un film che ribalta il concetto di vittima e un capitolo che, con intelligenza, punta tutto sulle donne, non solo su Laurie, ma anche sulla figlia Karen (Judy Greer) e sulla nipote Allison (Andi Matichak) che, nonostante le loro paure, sapranno tirare fuori gli artigli (e le armi), unendo le forze contro il Male. Fino al probabile prossimo capitolo, ovviamente, considerando anche il notevole successo che sta avendo in patria.