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Genesis 2.0

2018
Titolo Originale:
Genesis 2.0
REGIA:
Christian Frei, Maxim Arbugaev
CAST:
Maxim Arbugaev
Christian Frei
Peter Grigoriev

Il nostro giudizio

Genesis 2.0 è un film del 2018, diretto da Christian Frei e Maxim Abugaev.

Realizzato dal regista e produttore svizzero, già candidato all’Oscar, Christian Frei e dal regista russo Maxim Arbugaev, il documentario Genesis 2.0 è stato presentato a gennaio 2018 nella sezione World Cinema Documentary al Sundance Film Festival. Sotto un minaccioso cielo nero arrancano due uomini piegati dalle sferzate di un clima fatto di fango e piombo, dove uno di loro forma, con il colossale oggetto curvo sulle spalle, un @ quasi perfetto. L’iconografia del poster è presa dal film, mentre l’efficace design della luce è il frutto di un’abile opera d’arte. Il resto del film è meno patinato ma non meno drammatico. Si racconta la dura e pericolosa quotidianità dei cacciatori di mammut siberiani i quali, sulle più remote isole del Nord Siberia, a differenza dei loro predecessori glaciali, non seguono più le orme di animali vivi, ma quelle dei loro resti conservati nel permafrost e, approfittando dell’avanzare del riscaldamento globale, anche di altri reperti, come le possenti e ambite zanne. Le ossa e qualsiasi frammento di tessuto, o i pezzi di pelle sono, invece, oggetto di ineteresse scientifico. Genesis 2.0 risale ai tempi primordiali e intraprende allo stesso tempo una rivisitazione della storia della creazione.

Perché il mammut lanoso, il più giovane delle numerose specie di mammut, è più di un semplice fornitore di avorio antico di migliaia di anni: dal momento in cui viene scoperta una femmina della specie perfettamente conservata nel maggio 2013 su una delle Isole della Nuova Siberia, il paleontologo Semyon Grigoryev, direttore del Museo Mammut a Yakutsk, uno dei principali protagonisti del film, sogna di clonare la specie attraverso il recupero di materiale di cellule viventi, possibilmente con DNA intatto (suo fratello, Peter Grigoriev, è il capo prudente del gruppo di ricerca). Ma non sarà aiutato da George Church: il biologo molecolare della Harvard Medical School – che noi vediamo nel film come luogo di un evento annuale per promuovere la biologia sintetica adorato da giovani ed entusiasti seguaci – lavora  anche lui sulla genetica del Mammut. Tuttavia, vuole impiantare un elefante sintetico dal quale poi generare un ibrido elefante-mammut resistente al freddo, facendosi così creatore di una nuova specie. Christian Frei, che ha sempre mostrato di possedere un gusto per l’“esotico”, rivela con Genesis 2.0 una pronunciata inclinazione per temi di attualità, offrendoci una panoramica stimolante nel mondo della bioingegneria, esemplificata attraverso il caso del mammut lanoso.

Particolarmente rivelatrici sono le scene della visita, da parte di un gruppo di scienziati, alla Sooam Biotech di Seoul, dove Hwang Woo-Suk ha costruito una vera e propria fabbrica di cloni: le riprese ci mostrano circa novecento cani frutto della clonazione mirata a soddisfare le richieste di padroni di cani defunti. Ciò che colloca Genesis 2.0 su un livello al di sopra del film di laboratorio sono gli episodi realizzati da Maxim Arbugaev, (co-regista) che nel film intrattiene una corrispondenza epistolare con Christian Frei nell’arcipelago delle Isole della Nuova Siberia. Qui, completato da immagini storiche, si può vedere probabilmente per la prima volta quale sforzo immane e fatica significhino per questi uomini i viaggi-ricerca. E le grandiose, a tratti violente, riprese di questo Science-Fiction-Thriller girato in chiave documentaristica, sono spesso mozzafiato e mute di un silenzio impressionante che crea nello spettatore una sensazione di disagio e fascino al contempo. Il panorama arcaico della ricerca dell’avorio, che spesso ci ricorda atmosfere da caccia dell’oro (e il paragone calza a pennello visto il valore di mercato delle zanne di mammut), commentato dalle musiche quanto mai appropriate di Max Richter, rappresenta uno dei due piani della  narrazione, alternato a quello futuristico delle centrali di biologia sintetica in cui si cerca di creare, alla maniera di Jurassic Park, un nuovo essere vivente (di cui il mammut clonato sarebbe solo un primo esempio o esperimento), che rappresenti l’inizio di una nuova creazione in cui il demiurgo è l’uomo.