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Filmworker

2017
Titolo Originale:
Filmworker
REGIA:
Tony Zierra
CAST:
Leon Vitali
Ryan O'Neal
Danny Lloyd

Il nostro giudizio

Filmworker è un documentario del 2017, diretto da Tony Zierra.

Presentato al Festival di Cannes del 2017 e nel maggio 2018 al DOK.fest di Monaco di Baviera, Filmworker è incentrato sulla figura di Leon Vitali, un attore britannico di successo che, dopo aver interpretato il ruolo di Lord Bullingdon in Barry Lyndon, diretto da Stanley Kubrick, ha abbandonato la sua carriera recitativa per diventare collaboratore del regista..«Quando ebbi finito di guardare Arancia meccanica mi girai verso la persona che stava con me e dissi: Io voglio lavorare per questo regista». Stanley Kubrick rappresenta uno dei più influenti ed affascinanti registi della storia del cinema, i suoi tredici film realizzati fino al 1999, anno della sua scomparsa, sono tutti considerati dei capolavori. E quando Leon Vitali lo incontrò all’inizio degli anni ’70, per recitare in Barry Lyndon decise di rinunciare alla sua carriera cinematografica di successo per poter da allora in avanti lavorare assieme Kubrick, utilizzando le sue notevoli capacità organizzative. Diventò il suo braccio destro e, da solo, si occupò con totale abnegazione dei casting, riprese, pellicole…e perfino degli animali domestici del regista.

Filmworker racconta così l’affascinante storia di una relazione complessa, la storia di un uomo di grande talento e capacità che preferisce oscurare la carriera personale per contribuire al successo di un suo mito, riuscendoci per più di venti anni. E se il film apparentemente racconta di questa relazione di lavoro soltanto dal punto di vista di Leon, per i conoscitori ed estimatori dell’opera omnia kubrickiana è molto facile cogliere nelle scene di repertorio, negli spezzoni di super8 di vita privata (compleanni, bambini, cani domestici, ecc.), nei pezzi di film nel film e nei dietro le quinte, la fiducia totale che si percepisce da parte del Maestro il quale  riconosce non solo il talento di Vitali ma anche la sua affidabilità; e spezzoni di interviste a tanti protagonisti dei lungometraggi del regista supportano la figura di Leon Vitali come quella di un elemento determinante in fase di ripresa: vediamo Danny Lloyd, il bambino di Shining diventato ormai adulto, il sergente maggiore di Full Metal Jacket Ronald Lee Ermey, Matthew Modine e tanti altri attori e collaboratori che testimoniano quanto fondamentale sia stato il supporto di Vitali, anche nei dialoghi e nella formazione del cast. A giudicare dall’onnipresenza di Leon nel ventennio d’oro della sua collaborazione, sembra quasi di essere di fronte ad uno Zelig il cui camaleontismo ce lo farà ritrovare ancora una volta in un ruolo recitativo nell’ultimo lavoro di Kubrick, l’enigmatico Eyes Wide Shut, dove Vitali interpreterà, mascherato, diversi partecipanti alle orge,  incluso quello del sinistro capobanda. Ruoli significativi nell’estetica e nella psicologia del film, ma che non hanno volto, a testimoniare ancora una volta l’abnegazione di chi, partito come attore in cerca di fama, conclude la sua collaborazione con il Maestro rinunciando alla dimensione più individualista di questo mestiere.

Se un paragone viene in mente è sicuramente quello con il documentario diretto da Alex Infascelli, S is for Stanley, premiato con il David di Donatello 2016, in cui si narrava la storia di Emilio D’Alessandro, autista privato di Kubrick dal 1971, che instaurerà con il genio un rapporto di amicizia e fiducia che esulerà dalla semplice guida dell’auto per arricchirsi di incarichi delicati legati sempre alla produzione dei pregiati lungometraggi. Con la differenza che, in Filmworker,  mentre D’Alessandro neanche sapeva chi fosse Kubrick prima di incontrarlo, Vitali fa di tutto per entrare in collaborazione con il suo idolo; ma sono due facciate di una stessa medaglia che è quella che ci offre l’immagine di un regista che fa dell’estetica un’etica e che ai rapporti e alle collaborazioni, pochi ma buoni come i suoi film, destina egli stesso tanta energia, impegno e fedeltà, ingredienti fondamentali per un lavoro di elevata coerenza.