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Feral

2017
Titolo Originale:
Feral
REGIA:
Mark Young
CAST:
Scout Taylor-Compton (Alice)
Olivia Luccardi (Jules)
Lew Temple (Talbot)

Il nostro giudizio

Feral è un film del 2017, diretto da Mark Young

Matt e Brienne, Alice e Jules, Jesse e Gina, neolaureati, decidono di campeggiare nel bosco, per ritrovare se stessi e provare a rispondere alle domande e al disorientamento propri del periodo post-laurea, in cui bisogna decidere cosa fare della propria vita. Durante la serata emergono le caratteristiche dei ragazzi e scopriamo che si tratta di tre coppie tra cui una formata da Alice (Scout Taylor-Compton) e Jules (Olivia Luccardi). Mentre Alice è sicura e coraggiosa, anche se tormentata da qualcosa, Jules sembra insicura e oppressa da dubbi e paure. Intanto Matt (George Finn) chiede a Brienne (Renee Olstead) di sposarlo, per poi lasciarla sola nella tenda a causa di bisogni fisiologici. Non sembra essere una notte tranquilla nel bosco: qualcosa decide di mettere fine alle problematiche esistenziali dei ragazzi e di cambiare il destino dei sei. Matt viene infatti attaccato da una strana e furiosa creatura che, oltre a divorargli lo stomaco, lo infetta con un virus ferino che presto lo riporterà in vita. Al mattino successivo i superstiti, una volta recuperata Brienne, ferita dopo essere andata alla ricerca di Matt, vengono ospitati da un misterioso e taciturno personaggio, Talbot (Lew Temple), che evidentemente nasconde un segreto e che riconosce su Brienne i segni del virus. Un insospettito (e armato) Jesse (Brock Kelly) capisce troppo tardi con chi ha che fare e di chi deve fidarsi, mentre tutti i suoi amici si scontrano con l’essere che si aggira nel bosco.

Atmosfere notturne che si alternano a scene diurne di più ampio respiro, un villain lento, un simil zombie che però si rivela essere sveglio, furioso, le cui aggressioni sono rabbiose e rapide, tutt’altro che un non vivente, il che rende il film di facile visione, con l’aiuto di un buon make up. Malgrado i pochi elementi riusciti Feral, diretto da Mark Young e scritto insieme ad Adam Frazier, fin dai primi frames fa nascere la sensazione di avere a che fare con una trama e un’ambientazione risapute e abusate, sensazione che mal dispone lo spettatore. Feral infatti cavalca l’onda della baita nel bosco, luogo di salvezza e trappola allo stesso tempo, ricordando moltissimi altri film cult del genere. Una sceneggiatura basica, corredata da dialoghi banali e poveri. Nessun personaggio è particolarmente approfondito a parte Alice, a cui il regista dedica pochi minuti di digressione sul proprio passato. Proprio Alice e la sua relazione lesbo restano il punto focale di tutto il film fino all’inevitabile scelta finale che però non riserva alcuna sorpresa.

In generale Feral è noioso e sicuramente poco originale, prevedibile e privo di colpi di scena, il regista non ha creato elementi che mantengano alta la tensione nello spettatore esaurendo in pochi attimi l’unico elemento potenzialmente interessante. Resta, infatti, un po’ fumoso il personaggio di Talbot che, sebbene chiuso nel proprio ruolo, poteva essere maggiormente caratterizzato, così come la storia che ha dato vita alla creatura infernale nata nella sua cantina, e che avrebbe reso il film più appassionante. Nel cast troviamo facce piuttosto conosciute come Scout Taylor-Compton (Rob Zombie’s Halloween, The Runaways), Olivia Luccardi (It FollowsChannel Zero: Butcher’s Block) e Lew Temple (La Casa del DiavoloThe Walking Dead).