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Effetto Lucifero

2015
Titolo Originale:
The Stanford Prison Experiment
REGIA:
Kyle Patrick Alvarez
CAST:
Billy Crudup (Dr. Philip Zimbardo)
Michael Angarano (Christopher Archer)
Moises Arias (Anthony Carroll)

Il nostro giudizio

Effetto Lucifero è un film del 2015, diretto da Kyle Patrick Alvarez

Effetto Lucifero (The Stanford prison experiment) Si tratta del terzo film – dopo The Experiment- Cercasi cavie umane del regista Oliver Hirschbiegel del 2001 e dopo The Experiment film del 2010 diretto da Paul Scheuring – che tratta dello stesso argomento, un esperimento psicosociale carcerario condotto all’università di Stanford agli inizi degli anni ’70 dallo psicologo Philip Zimbardo (interpretato qui dall’attore Billy Crudup).
Il dottore è interessato allo studio delle interazioni e delle influenze relazionali degli individui agli stimoli socio- ambientali (in questo caso alle influenze tra guardie e detenuti all’interno di una finta istituzione penitenziaria). L’equipe del dott. Zimbardo procede al reclutamento di 24 studenti maschi selezionati in base al sesso e all’età. La simulazione, che prevede per i partecipanti una retribuzione di 15 dollari al giorno, stabiliva che gli stessi fossero rinchiusi per la durata di due settimane in un sotterraneo situato all’interno dell’edificio universitario della facoltà di psicologia. L’edificio che fungeva da carcere, avrebbe ospitato 12 studenti che ricoprivano il ruolo di guardie carcerarie, mentre gli altri 12 quello dei detenuti. La scelta dei ruoli era stata decisa in base alle diverse personalità emerse durante il colloquio selettivo.

Il nodo cruciale del film è che l’aderenza al ruolo da parte dei protagonisti appare talmente forte che l’esperimento in questione viene interrotto per cause di forza maggiore dopo soli sei giorni dal suo inizio. La simulazione inizialmente vissuta da una parte e dall’altra come un gioco di ruolo diventa pian piano qualcosa di diverso, molto più vicino alla realtà che alla finzione. Le guardie carcerarie assumono un atteggiamento coercitivo e violento nei confronti dei detenuti, violando sistematicamente il regolamento carcerario e infliggendo loro punizioni corporali e umiliazioni varie, come il confinamento nelle celle di isolamento e la privazione dei pasti quotidiani. L’esplosione della personalità violenta delle guardie innesca una guerra cruenta tra le stesse e i detenuti. Questi ultimi assumono un atteggiamento passivo di rassegnazione –  ma anche di ribellione – mentre le guardie si occupano di punire i sovversivi, reprimere le rivolte e di ristabilire l’ordine violato. L’esperimento viene interrotto perché culmina nel sopraggiungimento di quella patologia che viene definita “Sindrome da burnout” (l’esito patologico di un processo stressogeno che interessa, in varia misura, diversi operatori e professionisti che sono impegnati quotidianamente e ripetutamente in attività che implicano le relazioni interpersonali).

Effetto Lucifero nel complesso non brilla di certo per intensità e suspense, ma offre contenuti di rilevanza significativa che fanno riflettere sulle condizioni dei detenuti e degli operatori nelle carceri. Ciò che emerge con forza è che l’identità è fortemente connessa al ruolo e che i ruoli diventano la persona. Un istinto identitario violento e aggressivo, imprevedibile, che emerge individualmente in base alla soggettività e alle condizioni ambientali e sociali che lo stimolano, un istinto che converge verso la frustrazione, la violenza, l’autoconservazione, o verso il riprodursi di quella che il sociologo P. Bourdieu definisce la Doxa (cultura dominante): «Il punto di vista dominante è visto come il risultato delle percezioni sociali degli individui e la violenza simbolica porta i dominati e i dominanti a riprodurre involontariamente gli schemi della dominazione».
Il film descrive uno scenario dinamico che spazia tra apprendimento di ruoli e negoziazione identitaria. L’esperimento ha voluto che la simulazione divenisse realtà, un’aula universitaria una vera istituzione totale, dei semplici studenti universitari delle guardie di professione da una parte e dei detenuti reali dall’altra. L’esperimento ha sentenziato che la profezia si è auto-avverata.