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Desperate Hosewives – I segreti di Wisteria Lane

2004-2012
Titolo Originale:
Desperate Housewives
CAST:
Teri Hatcher (Susan Mayer)
Felicity Huffman (Lynette Scavo)
Marcia Cross (Bree Van de Kamp)

Il nostro giudizio

Desperate Housewives – I segreti di Wisteria Lane: la fortunata serie televisiva ideata da Marc Cherry racconta la vita di un gruppo di amiche attraverso sei stagioni dalla qualità altalenante…

La vita delle casalinghe di Wisteria Lane, che combattono le loro battaglie domestiche sullo sfondo dei misteri che sconvolgono l’apparente tranquillità della ricca periferia americana. La vita del quartiere di Wisteria Lane è stata turbata dal suicidio di una delle abitanti, l’apparentemente tranquilla Mary Alice. Da qui in poi, sarà un continuo e perpetuo susseguirsi di rivelazioni inaspettate. Marc Cherry ha creato, ormai sei anni fa, un universo tutto nuovo traendo spunto da influenze soap-operistiche e cinefile e fondendole in un mondo telefilmico di incredibile coerenza interna e profondità (molto spesso) sorprendente: le lezioni di Twin Peaks ePeyton Place vengono declinate secondo un’ottica agile, rimodellata attraverso un immaginario postmoderno. Aggiungiamo che Cherry, dopo aver fatto outing sessuale, ha reso chiaro come in Desperate il suo vissuto (fra l’assenza del padre, una madre freudianamente onnipresente e le continue emarginazioni sociali a cui in gioventù è stato sottoposto) abbia influito non poco nella tridimensionalità dei suoi personaggi.

Va detto poi che Desperate Housewives è il trionfo del sentimentalismo, della soap-opera che fonda i canoni comportamentali delle relazioni moderne, della vita che imita l’arte e dell’arte che fagocita la vita, mentre ci parla di noi e dei nostri segreti, di noi e del nostro bisogno di cambiare. Va detto che, per quanto Desperate sia uno di quei serial che maggiormente, alle soglie del nuovo millennio, hanno saputo rimodellare l’immaginario iconografico come e meglio del cinema, la sua qualità nel corso delle sue sei stagioni è stata altalenante: fulminante e spettacolare la prima, tanto da far diventare il suo titolo (originale, ovvero casalinghe disperate) un modo di dire; deludente e faticosa la seconda, che ha diminuito la coralità del racconto calando la narrazione in una sorta di reiterazione dei percorsi già battuti. La terza e la quarta sono sicuramente migliorate, però ancora frammentarie, come se Cherry non riuscisse più a far trovare alla sua serie un senso; è con la quinta, però, andata in onda su Rai Due lo scorso inverno, che Desperate si è riappropriato di quel primato raggiunto all’inizio, fondendo di nuovo alla perfezione vita reale con plasticità da soap-opera, ricreando le sue protagoniste e rinnovando la narrazione con un espediente forse poco originale ma di sicuro effetto, ovvero portare le avventure avanti di cinque anni, senza spiegare come e perché alle nostre fosse successo quello che era successo.

E la sesta (appena ricominciata su FoxLife dopo la pausa invernale, dall’episodio 15) continua a confermarsi così, senza aver minimamente risentito dell’ormai tristemente famoso sciopero degli sceneggiatori che anzi sembra aver graziato il serial; il fuoco è sulla nuova famiglia del quartiere, i Bolen, che nascondono diversi segreti, e tutt’intorno a Susan e Mike finalmente di nuovo sposi la cui serenità è rovinata dall’esaurimento di Kathrine, Bree coinvolta in una relazione adulterina con Karl, Lynette e la sua indesiderata maternità, Gabrielle alle prese con Ana, la nipote che le è stata affidata. Ma, come nelle migliori storie, la Morte scompiglierà tutto…