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Demoni

1985
Titolo Originale:
Demoni
REGIA:
Lamberto Bava
CAST:
Natasha Hovey (Cheryl)
Urbano Barberini (George)
Karl Zinny (Ken)

Il nostro giudizio

Demoni è un film del 1985, diretto da Lamberto Bava

Due ragazze, Cheryl e Kathy, decidono di saltare le lezioni per recarsi a una prima gratuita in un cinema aperto per l’occasione, il Metropol, dopo aver ricevuto l’invito da un misterioso uomo mascherato (il futuro regista Michele Soavi). Varie persone sono presenti all’apertura del cinema, tutti abbordati dall’uomo in maschera in metropolitana. Le due fanno presto amicizia con due latin lover, George (Urbano Barberini) e Ken (Karl Zinny). Una delle clienti, Rosemary (Geretta Geretta), per fare la cretina con il suo pappone (Bobby Rhodes) e una collega (Fabiola Toledo) si graffia indossando la maschera esposta all’ingresso come gadget. A pochi minuti dall’inizio del film, dopo aver visto che uno degli attori si ferisce con la stessa maschera, Rosemary si sente male e corre in bagno. Sarà l’inizio di un contagio che trasformerà lei e tutti gli spettatori in demoni, lasciandosi dietro una lunga scia di sangue liquami. Demoni è probabilmente il film più famoso di Lamberto Bava, nonché una delle sue produzioni più ricche. Cast pieno di vecchie e nuove conoscenze del cinema: Natasha Hovey (la ragazza di Acqua e Sapone di Verdone), l’ex enfant terrible di Bava padre Nicoletta Elmi (che dirà addio al grande schermo per I ragazzi della terza C), Urbano Barberini (Otello, Opera), Bobby Rhodes, Fiore Argento, Geretta Giancarlo aka Geretta Geretta (Rats), Michele Soavi (La Chiesa, La Setta). La sceneggiatura scritta a più mani da Dardano Sacchetti, Dario Argento, Franco Ferrini e dallo stesso Bava Jr. Gli effetti speciali e prostetici di grande effetto sono del grande Sergio Stivaletti, con il make up a cura di Rosario Prestopino.

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Metafora beffarda sull’orrore che si diffonde come una peste e contamina la realtà, ma non solo. Racconto del terrore dei virus e delle malattie (non scordiamo che l’AIDS cominciava a mietere vittime), Demoni è l’ultimo grande film di genere prodotto in Italia, horror blockbuster e insieme “spaghetti splatter” – come viene definito negli Stati Uniti – divertente e allo stesso tempo in grado di far saltare sulla sedia, inorridire per l’alto tasso di splatter e persino suscitare risate involontarie (le battute in sala sono da Oscar). È un horror completo, capace di suscitare numerose riflessioni inquietanti sul contagio di un virus mortale, sulla diffusione della malattia a livello globale, sul terrore diffuso dai media – filmico in questo caso, prima ancora di espandersi nella vita reale – che si propaga appunto come un virus, soggiogando le povere menti deboli degli esseri umani (i falsi allarmi di Internet e Facebook vi dicono nulla?). Tematiche che saranno poi riprese anche nel seguito, forse meno riuscito, Demoni 2, dove il contagio si diffonde questa volta attraverso le televisione.

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Non solo cinema per questo grande gioiello dell’orrore di Bava Jr., perché Demoni è anche tra i pochi horror italiani ad avere una soundtrack che non ha nulla da invidiare alle uscite internazionali di quegli anni, per i grandi nomi coinvolti e la qualità della musica. Piccole perle del metallo pesante (Scorpions, Accept, Saxon), caratterizzano i momenti più frenetici e splatter, oltre alla suspense firmata da Claudio Simonetti, che compone una titletrack che ha ispirato molta elettronica francese (College, Minitel Rose, fiori all’occhiello della label Valerie Records) e che non sfigura accanto ai grandi nomi della new wave e del pop anni Ottanta (Billy Idol, The Adventures, Go West): pezzi, purtroppo, oggi assenti per i diritti nella ristampa della colonna sonora su CD e vinile. Un capolavoro del nostro cinema che fa rimpiangere l’orrore che diverte, spaventa e fa persino riflettere.