Featured Image

Continuum – Stagione 1

2012
Titolo Originale:
Continuum
CAST:
Rachel Nichols (Kiera Cameron)
Victor Webster (Carlos Fonnegra)
Erik Knudsen (Alec Sadler)

Il nostro giudizio

Continuum – Stagione 1 è una serie tv del 2012, andata in onda per la prima volta in Italia nel 2013, ideata da Simon Barry

Se c’è un tema “evergreen” per antonomasia, questo è il paradosso temporale. Da Terminator e Ritorno al futuro è un “continuum” che porta a Lost e all’impagabile rivisitazione di Futurama (dove Fry è il nonno di se stesso). In Continuum, per l’appunto, serie sci-fi canadese dagli ottimi ascolti oltreoceano, il paradosso temporale è la premessa, e il suo scioglimento il motore dell’azione.

In un 2077 distopicamente orwelliano come quello descritto in Continuum, la tecnologia ha fatto passi da gigante, ma il potere è concentrato nelle mani delle stesse corporation che l’hanno sviluppata opprimendo i cittadini. Un gruppo di terroristi viaggia a ritroso per eliminare il problema alla radice. Nel farlo si trascina dietro Kiera Cameron (Rachel Nichols), un’agente di polizia determinata a proteggere l’ignara popolazione del 2012 dai cattivi del 2077 per poi tornare dalla sua famiglia, nel futuro. Nessuno sa – né i guerriglieri, né Keira, né l’adolescente Alec (Erik Knudsen, genio in erba responsabile delle invenzioni, e potentissimo magnate 65 anni dopo) – se quel che sta avvenendo faccia parte di un loop immutabile o se il semplice salto temporale abbia già alterato i destini di tutti.

Nonostante le premesse intriganti (per quanto poco originali), Continuum disorienta. Gli autori rendono villain coloro i quali altrove sarebbero stati eroi: ci disgustano i loro metodi violenti e viene difficile empatizzare con la tutrice dell’ordine che non si fa troppe domande; anzi, appena sbarcata nel 2012, si adatta in un battibaleno, finendo col fare coppia con uno sbirro del presente, con relativa tensione sessuale irrisolta, come nel più medio dei procedurali. Per la seconda estate consecutiva la fantascienza seriale riscuote gli apprezzamenti che per il resto dell’anno fatica a incontrare. Da fan del genere non possiamo che scrutare i buoni segnali per (dal?) futuro.