Cloud Atlas è un film del 2012, con Tom Hanks, Hugh Grant, Halle Berry.

Progetto assai ambizioso l’ultima opera dei fratelli Wachowski, alla regia insieme a Tom Tykwer (Lola Corre, Profumo): tratta dal romanzo di David Mitchell.

L’atlante delle nuvole, la monumentale pellicola (172 minuti) è stratificata in sei storie legate tra loro da un elemento comune, in un’esplorazione di come le azioni di un individuo possano influenzare quelle altrui anche a distanza di secoli.

Cloud Atlas può risultare ostico, per la complessità dell’impianto narrativo, che vede le differenti vicende scorrere sullo schermo in un montaggio alternato, mescolandole in un visivo indubbiamente affascinante e grandioso; si punta molto in alto, armati di ambizioni filosofiche, partendo assai bene per poi indebolirsi, cadendo talvolta nella trappola di scontati stereotipi new age.

Gli echi sono molteplici: da Matrix (ovviamente) fino a Blade Runner e Avatar, e il richiamo a pellicole come The Tree Of Life è molto forte. Un film-mosaico, una rappresentazione dell’Esistenza nella quale l’anima può trasformarsi da maligna a eroica durante il proprio cammino attraverso i secoli, e ogni gesto può mutare il corso degli eventi nello spazio-tempo, in un effetto-domino non sempre reso in modo efficace.

Nonostante le pecche, Cloud Atlas possiede tuttavia un fascino particolare, un quid che lo differenzia dal classico prodotto blockbuster, e che potenzialmente è spinta, per lo spettatore, a una seconda visione, al fine di metabolizzarlo in maniera più completa.

Cast notevolissimo (Tom Hanks, Hugh Grant, Halle Berry, tra gli altri), in cui ognuno rivest numerosi ruoli cambiando volto e talvolta anche sesso, in un gioco di travestimenti che è al tempo stesso metafora della reincarnazione e cinema puro.