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Calde labbra

1976
Titolo Originale:
Calde Labbra
REGIA:
Demofilo Fidani
CAST:
Claudine Beccarie (Lise Braille)
Leonora Fani (Francesca)
Sofia Dionisio (Monica)

Il nostro giudizio

Calde labbra è un film del 1976, diretto da Demofilo Fidani

Nonostante il suo nome sia legato soprattutto ai poverissimi e divertenti western, il regista Demofilo Fidani ha dato il meglio di sé nel gangster-movie (Sedia elettrica, La legge della camorra) e nel cinema erotico, di cui Calde labbra (1976) è il titolo più riuscito e significativo – nonché uno dei pochi firmati col vero nome. Il film appartiene alla seconda parte della sua carriera, quando ormai la stagione degli spaghetti-western è tramontata e a farla da padrone sono generi come il thriller, la commedia sexy e l’erotico puro: Calde labbra è un dramma erotico più curato di quanto ci si potrebbe aspettare vista la produzione complessiva del regista, che sfrutta qui al meglio il budget ristretto compensandolo con un cast femminile di prim’ordine, un uso accorto del montaggio (anche alternato), una particolare attenzione all’estetica e una sceneggiatura nient’affatto banale. Ma è un’opera di un certo rilievo anche per un altro motivo: del film esiste la versione soft di 86 minuti e una hard di 70 minuti (Burning lips), un’abitudine che in quegli anni – con l’avvento e la legalizzazione della pornografia – sarebbe diventata sempre più diffusa (pensiamo alle numerose pellicole di Joe D’Amato). Non a caso, la protagonista è Claudine Beccarie, la regina del porno francese (un po’ la Linda Lovelace europea), anche se Calde labbra nasce come un erotico soft, poi riadattato con inserti hard e un’audace scena lesbo in più fra le due amanti.

La storia di Calde labbra, morbosa ed eccitante, è imperniata sull’adolescente Francesca (Leonora Fani), traumatizzata da bambina per aver assistito a un violento amplesso fra i genitori conclusosi con la morte del padre. Ora la ragazza vive con la madre (Rosemarie Lindt), una donna d’affari con cui ha un rapporto difficile, che dovendosi assentare per lavoro affida la figlia all’istitutrice francese Lise Braille (la Beccarie): dopo l’iniziale incomprensione, fra le due donne nasce un’intensa relazione lesbica, ma l’arrivo di Monica (Sofia Dionisio, alias Flavia Fabiani), amica della ragazzina, mette in crisi il delicato equilibrio innescando un meccanismo di rivalità e gelosie. Calde labbra può essere considerato un’apologia dell’amore saffico: fatta eccezione per Monica, che vive serenamente la relazione col fidanzato, sia per Francesca sia per Lise il maschio è visto come una fonte di dolore, a causa delle situazioni violente che hanno subito, mentre il lesbismo è vissuto come unica soluzione a una vita sessuale e sentimentale soddisfacente. Lo stile e la narrazione sono più raffinati rispetto ad altri erotici di Fidani come La professoressa di lingue, e vi si respira quello spleen decadente molto in voga all’epoca: alla descrizione dei rapporti saffici si mescolano traumi psicanalitici e accenni di contestazione sociale.

Coraggiosa la scelta di mettere a nudo la giovanissima Leonora Fani, lolita del cinema italiano, accanto alla matura star Beccarie: due bellezze particolari, raffinate ed efebiche, rappresentazione di personalità fragili, opposte alla carnosa e abbronzata Dionisio (sorella della più celebre Silvia). Tutte le attrici sono protagoniste di nudi integrali, e le numerose scene erotiche sono girate con gusto, due in particolare: il primo amplesso tra la Fani e la Beccarie in un gioco di luci e ombre sulle delicate note di Lallo Gori, e la masturbazione di Claudine mentre una voice-over recita la poesia di Baudelaire Donne dannate; ma notiamo anche varie sequenze di amplessi violenti in flashback con l’uso del ralenti e musiche in stile thriller.