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Broken Darkness

2017
Titolo Originale:
Broken Darkness
REGIA:
Christopher-Lee dos Santos
CAST:
Sean Cameron Michael (Sam)
Suraya Santos (Rose)
Brandon Auret (Troy)

Il nostro giudizio

Broken Darkness è un film del 2017, diretto da Christopher-Lee dos Santos.

Se sei brutto ti tirano le pietre, cantava il buon Antoine. Ma nell’universo post apocalittico di Broken Darkness non c’entrano nulla il bello o il brutto, il buono o il cattivo, poiché di pietre – meteoriti per essere precisi – ne cadono a secchiate dal cielo, costringendo i pochi (s)fortunati sopravvissuti a rintanarsi nell’umido sottosuolo come ratti sfuggiti a una sassaiola. Ed è appunto nelle oscure viscere di una terra devastata che l’impavido Sam (Sean Cameron Michael di Black Sails), assieme al fido compagno di frugali merende Tony (Brandon Auret) e alla bella Rose (Suraya Santos), si trova a dover combattere contro i demoni della solitudine e della claustrofobia, mentre, in agguato nell’ombra, qualcosa di mostruoso e aberrate sembra nel frattempo infelicemente germogliato col favore delle tenebre, pronto a rompere parecchie uova nel paniere e a reclamare l’agognata libbra di carne al sangue. Perché, ricordatelo bene, la terra dà sempre buoni frutti, specie dopo un cataclisma naturale.

L’inquietante e opprimente atmosfera imbastita dalla solida regia di Christopher-Lee dos Santos – un nome che è già in partenza garanzia di sicurezza – rende questo survival movie qualcosa di decisamente intrigante e appetitoso, una succulenta tortina abbondantemente glassata di thriller con un retrogusto horror e la giusta spolveratina di dramma che fa sempre bene, così come la fatidica mela che toglie il medico di torno. Al pari di The Divide di Xavier Gens, e così come nel sorprendente Hidden dei Duffer Brothers – senza ovviamente dimenticare l’Esercito delle 12 scimmie di Terry Gilliam –, l’esilio post apocalittico forzato nel ventre di un mondo distrutto diviene, con i suoi bui corridoi ammuffiti e i suoi insidiosi cunicoli stile Alien, il rifugio/prigione di un microcosmo umano superstite abbandonato a sé stesso, costretto a vedersela con le nuove aberrazioni di una terra contaminata che inizia a rigurgitare i prodotti delle proprie piaghe purulente.

Ma è doverosamente opportuno fermarsi qui, senza indugiare oltre, poiché non è certo cosa buona e giusta rovinare la festa a coloro che già sentono montare l’acquolina negli occhi e che si preparano a godere in santa pace l’ottimo menù confezionato e servito da dos Santos, uno che, diciamoci la verità, dopo due piccole perle come Eternity e Bond of Blood, non era certo personcina da lasciar ammuffire in un cassetto. In un’epoca in cui il cupo ventaccio dell’Armageddon sembra tornato a soffiare più forte che mai, grazie ai pesanti peti prodotti dal ménage à trois fra lo zio Kim e i compagni di bevute Donald e Vladimir, lo scenario di devastazione proposto da Broken Darkness appare di gran lunga come la cosa migliore che ci possa capitare, non fosse che per la soddisfazione di passare un’ora e tre quarti di godimento filmico in attesa che la nuova guerra fredda alla ricerca di chi ha il missile più lungo possa finalmente trovare un vincitore.

Broken Darkness è il secondo titolo scelto per la rassegna digitale di genere firmata da Nocturno e Cinemaf, potete godervelo comodamente in streaming cliccando sul seguente link: https://promo.cinemaf.net/nocturno-cinemaf.