Featured Image

Alice Attraverso lo Specchio

2016
Titolo Originale:
Alice Attraverso lo Specchio
REGIA:
James Bobin
CAST:
Johnny Depp (Cappellaio Matto)
Mia Wasikowska (Alice Kingsleigh)
Anne Hathaway (Regina Bianca)

Il nostro giudizio

Trascorsi gli ultimi anni solcando mari lontani, “percorrendo” le orme del proprio padre, Alice Kingsleigh (Mia Wasikowska) di rientro a Londra, rinviene un magico specchio attraverso il quale ritorna nel fantastico regno di Sottomondo e dei suoi bislacchi abitanti. L’euforia, però, viene affievolita dallo status esistenziale del Cappellaio Matto (Johnny Depp) , inibito a causa della perdita della sua “moltezza”. Per risolvere tale malessere, Alice sarà costretta ad affrontare un arduo viaggio temporale abusando di un particolare globo metallico, ovvero la “cronosfera”. Alice Attraverso lo Specchio rappresenta ufficialmente il sequel di Alice In Wonderland di Tim Burton, ciononostante, il film di Bobin appare come qualcosa di totalmente differente. Difatti, la sobrietà che vi traspare riesce in qualche modo a dar vita a una sorta di equilibrio narrativo, capace di trasformarne la natura.

Alice Attraverso lo Specchio è infatti caratterizzato da un complesso di drammi esistenziali “pulsanti” in un contesto del tutto minimalista. Peculiarità che può essere apprezzata, ma che riesce a snaturare il film dalla sua “aurea fantasiosa”. Le interpretazioni degli attori coinvolti non si diversificano da quelli del primo capitolo, rimanendo fedeli alle aspettative. Indubbiamente colpisce il coinvolgimento attivo di Sacha Baron Cohen, con un ruolo sospeso fra il macabro e il visionario. Bobin porta sul grande schermo la sua personale visione dello spettacolare mondo di Wonderland. Meno eccentrico e più morigerato di quello di Tim Burton, nonostante l’astrattezza scenografica, Alice Attraverso lo Specchio è un film che divide. Difficile affermare che sia una scelta voluta anche se appare evidente che nel film di Bobin il valore fondamentale su cui ci si basa è il concetto della famiglia.

Scelta stilistica a parte, Alice Attraverso lo Specchio presenta però imperfezioni crepuscolari evidenti. L’intrattenimento a medio-bassa intensità è duro da digerire. Una prima parte faticosa, a tratti compassata, sfocia in una seconda caotica e sufficientemente ritmata. Dubbi e perplessità si percepiscono. L’“azzardo” attuato da Bobin è apprezzabile solo a metà. I “puristi” difficilmente possono accettarla, questa scelta, ma è innegabile che il film abbia una sua logicità. Forse proprio questo fa si che Alice Attraverso lo specchio non riesca a raggiungere quel target standardizzato, essendo un lavoro troppo maturo per i più piccoli, e un esagerato “cocktail” eterogeneo per i più grandi. Più che un’eredità, quella lasciata da Tim Burton è una vera e propria “patata bollente”, e il povero Bobin ne è rimasto scottato.