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A Field in England

2013
Titolo Originale:
A Field in England
REGIA:
Ben Wheatley
CAST:
Julian Barratt (Trower)
Peter Ferdinando (Jacob)
Richard Glover (Friend)

Il nostro giudizio

A Field in England è un film diretto da Ben Wheatley del 2013.

In A Field in England un gruppo di soldati inglesi, in fuga dalla Guerra Civile, finisce in un campo che sembra non finire mai. Qui incontrano un ladro alchimista che, dopo averli drogati, li maledice coi suoi poteri magici. La follia e le forze del caos lentamente prendono il sopravvento sui malcapitati nonappena iniziano a domandarsi quale tesoro si nasconda all’interno del campo.

Ben Wheatley è sempre una piacevole sorpresa. Il regista che qualche anno fa aveva fatto gridare al miracolo con il crudele Kill List e, subito dopo, aveva confermato con il grottesco Killer in viaggio, ritorna di nuovo dietro la macchina da presa per un nuovo, coraggioso, esperimento che lascia tutti spiazzati. A Field in England racconta la storia di un gruppo di soldati inglesi in fuga dalla Guerra Civile, che finisce in un campo che sembra non finire mai. Qui incontrano un ladro alchimista (Michael Smiley, attore feticcio di Wheatley) che, dopo averli drogati, li maledice coi suoi poteri magici.

Girato in un rigido bianco e nero, con nessun’altra location che lo sterminato prato dove si consuma l’azione, A Field inEngland, a una prima, frettolosa, occhiata potrebbe apparire come un boccone di difficile digestione. Tutta la prima parte del film è affidata ai dialoghi in inglese arcaico e ai giochi di equilibrio tra i vari personaggi. Sembra quasi una piece teatrale open air, ma poi, con l’arrivo dell’alchimista, il ritmo si fa più incalzante e l’attenta regia di Wheatley assume un ritmo che ha dell’ipnotico.

Il racconto sfocia nell’onirico e simboli e visioni prendono il sopravvento sul reale. In qualche modo è possibile ritrovarci tracce dell’esoterismo di Kill List, di cui A Field inEngland, secondo Wheatley, dovrebbe essere una sorta di prequel, ma più concretamente possiamo dire che l’aspetto demoniaco fa da preambolo a un finale che lascia col fiato sospeso.

A Field inEngland è sicuramente un esperimento non adatto a qualsiasi palato, ma altrettanto sicuramente è la conferma di un talento visionario tra i più necessari dell’ultimo decennio, che si prende, certo, i suoi tempi, ma che alla fine non delude mai.