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Shining in the Dark

Autore:
AA.VV
Editore:
Independent Legions

Il nostro giudizio

Entrate in una qualsiasi libreria commerciale. Da bravi nocturniani puntate allo scaffale horror. E cosa ci trovate? Qualche classico immortale (Stoker, Shelley etc.), un bel po’ di giovani vampire belle e col mascara scolato dagli occhi e… ovvio, una corposa fila di opere recenti o ristampate per l’uscita del relativo film di Stephen King. Nulla contro il Re del Maine eh, ma possibile che in Italia l’horror lo si possa leggere solo da lui (di cui tra l’altro in questi giorni esce in USA il nuovo The Outsider)? Eppure di film horror ne escono continuamente nelle sale, belli e meno. Ma libri… nada. Certo, per esempio Marsilio pubblica l’ottimo Lindqvist, ma sotto l’etichetta del “thriller”. Dev’esser questa la spiegazione: gli editori italiani a parlare di horror (un po’ come a parlar di fantascienza) han paura di sporcarsi le mani. Basta vedere come Sonzogno pasticciò i Books of Blood di Clive Barker sotto copertinacce cheap e titoli strampalati (Infernalia, Ectoplasm…), e dire che l’autore all’epoca stava esplodendo con una delle saghe cinehorror più fortunate di sempre. Qualche anno fa Castelvecchi provò a ripubblicarli, ma si fermò dopo il secondo volume. Non è storia: nel Belpaese ricco di leggende, strìe e folklore in ogni regione, l’orrore arriva solo dal Maine.

Eppure in America (dove producono gran parte dei suddetti film, non pochi anche tratti dalle loro storie) anche i libri di gente come Jack Ketchum (La ragazza della porta accanto), Edward Lee (finora da noi inedito ma pare sia il secondo al mondo per vendite), Ramsey Campbell (un romanzo in Urania, il recente L’ultima rivelazione di Gla’aki edito da Hypnos), Poppy Z Brite (Cadavere Squisito edito Frassinelli nel ’97 poi tenebra), ma anche degli “estremi” Schow, Skipp, Spector etc., vendono. Vendono eccome: “spesso vendono meglio proprio i più estremi, che qui da noi verrebbero considerati prodotti di ultra-nicchia”, dice Alessandro Manzetti di Independent Legions. Il brand editoriale specializzato proprio nell’horror che da qualche anno sta portando avanti una fiera attività di pubblicazione di titoli altrimenti inediti di molti di loro (Campbell, Laymon, Brite e la geniale Charlee Jacob, qui sconosciuta), insieme a diversi Barker ormai irreperibili (Schiavi dell’Inferno) oppure del tutto nuovi (Vangeli di Sangue, Jakabok, Anime Torturate) e alla proposta di autori italiani tradotti in inglese per il pubblico americano (dopo lo Stoker Award allo stesso Manzetti tocca ora a Paolo-Splatter-Di Orazio).

Opera meritoria, nell’ambito della quale è appena uscita una succulenta antologia a cura di Hans-Åke Lilja, ossia il ventennale curatore del principale sito su King: Shining in the dark raccoglie 12 racconti di varie estensioni (dalle 4 pagine di Chizmar alle 42 di Quigley) e tematiche, sfoggiando un parterre da gran galà dell’horror. C’è la superstar King con Il Compressore ad Aria Blu, racconto pubblicato nel ’71 sulla rivista universitaria Onan, poi nell’81 su Heavy Metal e da allora rara avis ricercatissima dai collezionisti kinghiani. Metanarrativo (il protagonista è un giovane scrittore e l’autore interviene in prima persona nel narrato), tecnica mai più usata dal Re, mi è parso comunque un’opera ancora un po’ acerba, come la datazione lascia intuire. Diversi i rimandi interni fra autori: King cita Poe e Lilja inserisce nella raccolta anche il suo Cuore Rivelatore. Più eccitante l’altro scrittore messo in scena da Ketchum (Nella Rete, con omaggio kinghiano attraverso il gatto Cujo), impegnato in una chat sentimentale resa in esemplare crescendo fino al tragico finale.

Non mi ha esaltato invece Pidgin e Theresa di Barker, che riprende la vena picaresca e grottescamente antireligiosa di Jakabok secondo me poco horror, mentre ho divorato il lungo Il Custode di Lindqvist, in cui un gioco di ruolo smuove entità lovecraftiane, ma sempre con l’attento scavo psicologico sull’adolescenza dell’autore di Lasciami Entrare, che qui però a sorpresa ribalta le premesse sui caratteri dominante e vittima. Struggente La fine di ogni cosa di Brian Keene, in cui l’apocalisse invano attesa dal protagonista è l’oblio da una doppia tragedia familiare. Tema simile ne Il Compagno di Campbell, dove invece è la morte dei genitori a trasformare il giro sul trenino fantasma di uno spettrale luna park in una discesa verso l’incubo. E anche in L’amore di una madre di Brian James Freeman (sinora inedito da noi) l’orrore è ancora quello umanissimo di ciò che un figlio può fare nella speranza d’alleviare la fine di una madre morente.

Il racconto più “alieno” della raccolta è Il Romanzo dell’Olocausto di Steward O’Nan (altro autore inedito in Italia, da cui è stato tratto il film non horror Snow Angels), in cui di orrifico c’è solo la glaciale satira di come i media riescono a trasformare in un patetico teatrino di frasi fatte persino la presentazione del titolo, cioè quella di un libro sulla più grande tragedia del XX secolo. Mentre Aeliana di Bev Vincent (altra scoperta kinghiana) è l’unica storia in cui compare una creatura sovrannaturale, la donna-lince del titolo, ricercata ma anche protetta da un’altra donna, una sbirra dura e materna insieme.

Se però cercate la pura suspense, quella la trovate nella novella Attratto dal fuoco di Kevin Quigley (altro autore finora inedito da noi) che, abile artigiano, mescola alla perfezione temi noti come il luna park (di nuovo un parco minaccioso), l’imbonitore malefico (che sa di It, Quigley è un devoto kinghiano), il gruppo di protagonisti ragazzini e la loro avventura come rito di passaggio all’età matura (che sa molto di Lansdale), in un drammatico inseguimento del gatto coi topi(ni), pieno di colpi di scena ben piazzati, che ingolosirà i fan del Tunnel dell’Orrore di Tobe Hooper.

Non è mai un orrore estremo, ultrasplatter, quello di quest’antologia Shining in the dark: potete regalarla a cuor leggero per una “agghiacciante” lettura sotto l’ombrellone anche a lettori non “hard-gore fan”. Diciamo che è un buon aperitivo mainstream da cui partire per approfondire l’offerta più forte di Independent Legions nei mondi distorti degli autori più sopra citati (soprattutto l’appena ristampato Cadavere Squisito di Poppy Z Brite, un must). Sapendo che per settembre è già prevista un’altra antologia, Il Libro degli Orrori, a cura di Stephen Jones, contenente racconti tutti inediti in Italia (tornano Campbell e Lindqvist, insieme a molti nomi nuovi da scoprire), eccetto quello di Stephen King. “Rispetto a Shining in the Dark è un’antologia diversa, in cui si sente la mano di uno dei più importanti editor di genere al mondo – spiega Alessandro Manzetti, guru di Independent Legions – che caratterizza le sue antologie con grandi nomi internazionali americani e inglesi (come lui), per storie non di horror d’atmosfera e stilisticamente molto eleganti”. C’è più horror “in cielo e in terra, Orazio”, di quanto abitualmente si veda sugli scaffali italiani. Molto di più…