L’Abc della morte

Un warning che compare all’inizio di ABC’s of  Death, in uscita il 24 marzo in Blu-Ray/dvd per Koch media nella collana Midnight Factory,  sintetizza perfettamente le coordinate dell’operazione:  26 registi (in realtà 27 perché un episodio è diretto a quattro mani) selezionati tra i talenti emergenti nel campo del cinema horror mondiale, hanno avuto in sorte ciascuno una lettera dell’alfabeto da cui partire per trovare una parola che cominciasse con quella lettera e che fosse il titolo di una storia breve sul tema della “morte”. 5000 dollari di budget per ogni episodio e assoluta libertà nel mettere in scena qualunque cosa, partendo dalla parola scelta, venisse loro in mente. Il progetto di ABC’s of Death è nato e ha trovato il modo di diventare realtà grazie all’intraprendenza di un paio di nomi leggendari nell’ambito del fandom e dell’attivismo del cinema fantastico: uno è quello di Tim League, un proprietario di sale cinematografiche texano e fondatore del Fantastic Fest di Austin, la più importante manifestazione americana nel suo genere. Ma non solo: League è stato promotore anche di una singolarissima iniziativa, il Rolling Roadshow, consistente nel proiettare i classici horror nei luoghi in cui sono ambientati (celebri le proiezioni dei western di Sergio Leone nel Wyoming e quella di Incontri ravvicinati del Terzo Tipo alla Devil’s Tower). L’altro nome è quello del neozelandese Ant Timpson, un grosso collezionista di pellicole in 35 millimetri, e anch’egli organizzatore, dal 1994, di una manifestazione a dir poco eccentrica, il The Incredibly Strange Film Festival. A Timson, una specie di guru del cinema fantastico nel suo Paese, venne la prima idea del film una sera in cui aveva appena finito di leggere a suo figlio piccolo un abecedario illustrato: «Pensai che sarebbe stato bizzarro fare un film horror strutturato come un libro per imparare l’alfabeto, con un racconto diverso per ogni lettera. Il problema era quanto poteva durare ogni storia; facendo un breve calcolo, capii che si poteva stare tranquillamente al di sotto delle due ore: dovevano però essere tutti dei segmenti brevi e fulminanti. Il progetto mi si andò chiarendo nell’arco di quella stessa notte e il giorno successivo contattai Tim e gli spiegai che cosa mi era venuto in mente. Fu subito entusiasta. Lui conosceva moltissimi registi nel settore, altri ne conoscevo io e così cominciammo a comporre la struttura di ABC’s of the Death, che in un primo momento volevamo intitolare The ABCs of Murder». Il film trae la sua forza dalla completa libertà di espressione che è stata lasciata ai registi coinvolti e che in alcuni casisi spinge davvero molto in là. L’edizione home-video della Midnight Factory comprende una ricca serie di materiali aggiuntivi, e da uno di essi proviene l’estratto video che vi offriamo in esclusiva, che documenta il make-up preparatorio per i personaggi dell’episodio Hydro-Electric Diffusion diretto dal norvegese Thomas Cappelen Melling.