Intervista a Peter Kuper

A colloquio con l'autore di Rovine, decano del fumetto Usa
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Un premio Eisner, un premio Boscarato e un’edizione italiana deluxe andata a ruba in pochi mesi. L’autore è Peter Kuper, decano del fumetto americano con quattro decenni di esperienza, intervistato da Nocturno in occasione della nuova edizione di Rovine, pubblicato da Tunuè, e della presenza dell’artista a Lucca Comics & Games 2017.

Buonasera Peter, potresti presentarti ai lettori di Nocturno?

Vengo da New York City e faccio fumetti da circa quarant’anni. Sono il co-editore della rivista World War 3 , ho lavorato per Mad Magazine,  per cui ho realizzato Spy vs. Spy, Times, collaboro regolarmente con il New Yorker e insegno.

Ci racconteresti la tua evoluzione come artista in quasi quattro decenni di attività?

Le radici della mia attività vanno ricercate prima della mia attività come autore. Da bambino amavo i fumetti, in particolar modo Jack Kirby e i supereroi in generale, poi in gioventù ho scoperto le droghe e il sesso e la mia passione sono diventati i fumetti underground, Robert Crumb e simili. Sono sempre stato interessato agli aspetti ambientali, politici e sociali dei fumetti, e i fumetti di artisti come Crumb parlavano dei temi a me cari, erano gli anni della guerra in Vietnam. Credo che l’arte dei tempi più difficili influenzi il mio lavoro, come l’espressionismo tedesco, o più in generale l’arte dagli anni ’20 agli anni ’50, un periodo di risposta molto dura alla guerra, anni che hanno visto nascere i movimenti per i diritti civili.

Presenti in Italia un libro molto importante, Rovine, un lavoro ambizioso per un autore di fumetti. Puoi raccontarci la sua genesi?

Nel 2006 mi sono trasferito a Oxaca, in Messico, insieme alla mia famiglia. Io e mia moglie volevamo che mia figlia, che allora aveva nove anni, imparasse una nuova lingua, lo spagnolo ci sembrava la più appropriata per una newyorkese, e avevo bisogno di una pausa. Erano gli anni dell’amministrazione Bush, che come vignettista mi ha dato molto da lavorare, ed ero stanco, avevo bisogno di staccare e di allontanarmi da una situazione politica tanto orribile. Siamo arrivati durante uno sciopero degli insegnanti durato sette mesi. Ho disegnato moltissimo e, fatto ritorno in America, influenzato dagli eventi, ho pubblicato uno sketch book intitolato ,Diario de Oxaca, che raccoglie i disegni che ho fatto in quel periodo lungo due anni. Sono stati anni importanti, di grande cambiamento stilistico per me. Sino a quel momento avevo lavorato molto con stencil e spray, e tutto quel tempo passato a disegnare aveva cambiato il mio modo di lavorare e di raccontare. E la mia intenzione era di esprimere questo cambiamento in un libro. Ho deciso di scrivere una vicenda di fiction, che mi ha permesso di creare personaggi e di metterli al centro delle vicende di Oxaca, che mi hanno sempre visto, nella realtà, in una posizione defilata. Si è trattato di un lavoro enorme, oltre trecento pagine a colori. Un altro dei miei interessi è il mondo degli insetti, delle farfalle in particolare. Rovine segue, tra le altre vicende, la migrazione della farfalla monarca che, dal Canada, vola fino al Messico per accoppiarsi. Milioni di esemplari partono dalle foreste canadesi per attraversare il confine tra Messico e Stati Uniti. Un evento del genere è notevole e strano allo stesso tempo. Ho voluto raccontare questo fatto incredibile intrecciandolo simbolicamente con le vicende di una coppia che trascorre un periodo nella piccola cittadina messicana come Oxaca. Devo dire che ho messo davvero ogni cosa mi passasse per la testa nel libro.

Rovine ha una visione profonda e ampia allo stesso tempo. Spazia dalla politica alle relazioni personali al senso della vita. Qual è il messaggio centrale della tua opera?

Rovine trasmette diversi messaggi. Il più importante è che puoi ottenere quello che vuoi ma potrebbe arrivare in maniera diversa da come ti aspetti, seguendo percorsi che non ti aspetti. Il cambiamento per i miei personaggi arriva seguendo vie inaspettate. Centrale è il parallelismo tra la farfalla monarca, che vola fino al Messico per riprodursi, e la coppia protagonista del libro: lei vuole un figlio, mentre lui non è sicuro; e sia sulla farfalla sia sulla coppia l’ambiente ha un ruolo fondamentale. Gioco poi moltissimo sul parallelismo tra gli insetti e gli esseri umani nelle loro diverse soluzioni per sopravvivere su questo pianeta e in tal senso mi ricongiungo alla tematica ambientale, per me molto importante: se nei miei lavori non parlo dell’ambiente, e di quanto il rispetto di esso sia importante per la nostra sopravvivenza sulla Terra, ho l’impressione di non star parlando di nulla di importante.

Rovine parla molto di politica. Qual è la tua opinione riguardo alla situazione degli Stati Uniti nell’era di Trump? Qual è lo stato attuale della tua nazione?

La risposta breve è AAAAAARGH! Scherzi a parte, credo che ci troviamo nella peggior situazione politica che io abbia mai visto, e ne ho viste parecchie, incluse le amministrazioni Nixon, Reagan, e due amministrazioni Bush, Senior e Junior, ma questa le batte tutte. Siamo sotto la guida di un ragazzino psicopatico ed egocentrico che sa poco o nulla di come si governa. Siamo tutti stupiti di come possa essere diventato presidente, Trump incluso visto che non fa che ripeterlo a ogni discorso. Si è circondato di insider dell’industria e sta cercando di disfare tutto quel che Obama ha fatto, nel bene e nel male. Ci sono progressi compiuto da Obama di cui non ero nemmeno al corrente fino a che Trump non li ha cancellati, insieme a misure come gli accordi sul clima atti a proteggere i cittadini. Vuole solo far più soldi possibili grazie al suo mandato di presidenza degli Stati Uniti. Sta agendo in maniera così estrema da mobilitare persone che fino a poco tempo fa non si interessavano di politica: ci sono stati numerosi cortei su Washington, come mai prima dagli anni ’60. Ci sono segnali preoccupanti a livello ambientale, negli Stati Uniti c’è una nuova catastrofe ogni mese, siamo a un punto in cui potrebbe davvero essere difficile tornare indietro e Trump sta accelerando questo processo.

Qual è il ruolo dei fumetti, e della narrativa in generale, nel mondo di oggi?

Lo stesso ruolo giocato dalle pitture rupestri. Mettere in connessione le persone, comunicare. Per me è semplicemente catarsi, mi fa sentire meno pazzo, per me è un modo di informarmi e di informare. Cerco di essere parte di quel che dà inizio al cambiamento, che a volte inizia grazie a cose banali come la moda. Ricordiamo i capelli lunghi negli anni ’60: i Beatles, con le loro pettinature, hanno dato vita a un grandissimo cambiamento culturale, così come la musica rock. I fumetti potrebbero avere lo stesso ruolo.

Qual è il futuro dei fumetti?

Le direzioni possibili sono molte. Internet gioca un ruolo immenso nella distribuzione, con la possibilità di raggiungere istantaneamente un numero enorme di persone a distanze prima impensabili. Personalmente, amo molto la carta, sono un tipo analogico e propongo l’uso della carta durante  le mie lezioni. I libri stanno morendo ma vale la pena di tentare di tenerli in vita. La cosa è possibile, qualcuno aveva scritto il necrologio per il vinile ma, come possiamo vedere, è tornato prepotentemente di moda.

Hai vinto alcuni fra i più importanti premi  in assoluto per un autore di fumetti, fra gli altri un Eisner e un Boscarato. Come vivi questi tuoi successi?

Naturalmente sono elettrizzato. I premi importanti ti aprono porte, a livello lavorativo, che prima avresti trovato certamente chiuse. Rovine è stato tradotto in diverse lingue, e la prossima edizione sarà in cinese. Non mi aspettavo di vincere un Eisner e non mi ero nemmeno preparato un discorso. Quando ho saputo che avrei vinto mi sono piazzato vicino a un’uscita per poter scappare velocemente. Ho deciso di parlare di quel che mi stava a cuore, dell’ambiente e di Trump che, all’epoca, non aveva ancora vinto le elezioni. Ho detto che, in caso avesse vinto e avesse costruito il suo muro, mi sarei certamente trovato sul versante messicano, cosa rivelatasi poi non vera in quanto preferisco essere parte del possibile cambiamento.