Intervista a Matthew Modine

Quando Madonna mi dominava come una lottatrice di wrestling. Matthew Modine al RIFF 2018
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Incontriamo Matthew Modine al Riviera International Film Festival 2018 di Sestri Levante nella sua veste di presidente della Giuria Film, tra il trentennale di Full Metal Jacket e la terza stagione di Stranger Things, serie culto prodotta da Netflix in cui interpreta l’antagonista principale della prima stagione, il Dottor Brenner.

Molti dei personaggi da lei interpretati sono delle icone e appartengono alla storia del cinema.
Quale tra questi vorrebbe avere come amico immaginario e perché?

Bella domanda… direi Louden Swain di Crazy for you – Pazzo per te. È il giusto compromesso tra il soldato Birdy di Alan Parker e il soldato Joker di Stanley Kubrick. È un personaggio determinato che non demorde per arrivare al suo obiettivo. Come me.

Nasciamo tutti schizofrenici, con più personalità. Poi una prende il sopravvento, almeno a livello razionale. Se condivide questa affermazione, per lei fare l’attore esprime di questa folla che ci abita e che rivendica un ruolo?

Il nostro DNA ci suggerisce cosa fare e chi essere nelle cose più banali ma anche nelle più profonde come, ad esempio, essere un buon padre o una buona madre. Forse nelle pieghe del mio DNA sono un assassino, un amante. Qualcosa della mia personalità la devo ai miei antenati ed è per questo, penso, che faccio l’attore. Anche scrivere questa intervista dipenderà più da lei che da me, dalle sue scelte, dal suo corredo genetico come per un attore mettere le mani in tasca o muovere la testa dipende dalla sua natura e dalla natura di chi lo ha preceduto. E tutto questo DNA si manifesta anche in scelte non coscienti che esprimono il nostro vero essere.

A questo punto mi viene da chiederle se crede nella reincarnazione, se siamo il prodotto di vite precedenti.

Io ammiro l’imperatore Marco Aurelio. Quando leggo i suoi testi sono talmente contemporanei che è come se lui fosse qui, in questo tempo. Io vivo nel presente perché esiste solo questo momento che è anche il presente del passato e il presente del futuro.

Un aneddoto legato all’Italia?

Conosco molto bene l’Italia, da Catanzaro all’estremo nord. Avevo appena finito di girare Full Metal Jacket ed ero arrivato da Londra a Roma per incontrare i fratelli Taviani che mi volevano in Good Morning Babilonia (Kubrick non volle e dovetti declinare l’offerta) quando passeggiando per Piazza di Spagna vidi un grande manifesto con Madonna atteggiata da lottatrice di wrestling con il microfono in mano e pensai ‘Ci sarà il suo concerto… magari ci vado’. Invece si trattava del manifesto di Crazy for you dove lei, che aveva interpretato una piccola parte di una cantante da club che intonava qualche strofa della colonna sonora del film era un gigante, mentre io, il protagonista del film, ero rappresentato piccolo, piccolo e schiacciato da lei…

Dal cinema alla tv e al Dottor Brenner. Qualche anticipazione?

Il mio personaggio, il Dottor Brenner, è come una Ferrari. Nonostante quello accaduto nel finale della seconda stagione, Brenner è ancora vivo. I fratelli Duffer useranno il mio personaggio come una macchina di lusso ferma in garage, pronta a ripartire al momento giusto.

Curioso, disponibile e lontano anni luce dagli attori che se la tirano (italiani in prima fila), Modine conclude l’intervista con una calorosa stretta di mano.

Signore, grazie dell’intervista, Signore.