Intervista a David Rubín

A colloquio con l'autore di Ether, il nuovo fumetto di Tunuè scritto con Matt Kindt
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Nocturno intervista David Rubín, fumettista spagnolo autore di Beowulf, L’Eroe e, mettendo le sue matite al servizio di Matt Kindt (Mind MGMT), del nuovo volume edito da Tunuè, Ether.

Davìd, posso chiederti di presentarti ai lettori di Nocturno? Chi è David Rubin, qual è il suo percorso e come arriva al mondo del fumetto?

Sono un autore spagnolo che lavora nel campo del fumetto da quindici anni. Ho iniziato con le autoproduzioni e, poco a poco, sono riuscito a farmi notare fino ad arrivare a guadagnarmi da vivere grazie ai fumetti.

Parliamo della tua ultima opera, Ether.

Ether è un racconto fantastico. Sono un grande fan di Matt Kindt e, quando Dark Horse mi ha contattato per lavorare con lui non ci potevo credere. Per me è un risultato fantastico. Sento di essere cresciuto come artista lavorando a quest’opera, ogni numero, ogni singola pagina apre una nuova sfida per me e una nuova sorpresa, sia per me che per il lettore, perché se riesci a sorprendere te stesso con il tuo lavoro è molto probabile che ci riuscirai anche con i tuoi lettori.

Lavori sia come autore completo, sia solamente come disegnatore. In una forma narrativa come il fumetto, che unisce testo e disegno, qual è la differenza fra lavorare da solo e in coppia con uno sceneggiatore?

Non percepisco una grande differenza, perché in ogni caso faccio quello che mi piace e l’opera che creo la sento comunque mia. Tecnicamente, da un certo punto di vista preferisco le collaborazioni, perché per me il fumetto è come una maratona, o meglio come una staffetta, e collaborando non sei da solo. Inoltre, lavorando su testi altrui ti ritrovi a disegnare cose che non avresti mai disegnato. Per esempio, io odio disegnare i cavalli, e in Beowulf ce ne sono moltissimi. Se dovessi realizzare un ipotetico Beowulf 2, tutti i personaggi si sposterebbero a piedi! Seguendo le indicazioni di uno sceneggiatore non hai scelta, se ci sono i cavalli ce li devi mettere!

Come narratore, quali sono le tue storie? Quale messaggio vuoi trasmettere ai lettori?

Amo le storie fantastiche, ma attingo alla mia esperienza personale. Pur raccontando storie piene di azione e fantasia, ritengo che se i personaggi trasmettono la tua personalità il lettore si immedesima molto meglio nella storia. Ora come ora, dopo aver lavorato con diversi sceneggiatori ed essermi evoluto di conseguenza, credo sia arrivato il momento di prendermi di nuovo del tempo per realizzare una storia tutta mia.

Sei un professionista in diversi mercati: quello italiano, quello spagnolo, quello statunitense. Quali differenze vedi e come vedi il presente e il futuro del fumetto?

Io credo che il momento attuale sia molto buono, e vedo diverse similitudini fra il mercato italiano e quello spagnolo. Certo, per le piccole case editrici è difficile stare a galla e pagare gli autori come si deve, ma la qualità è alta e i prodotti interessanti. Credo che se lavoriamo tutti insieme verso un obiettivo comune arriveranno tempi migliori. Ora come ora sto lavorando tra Spagna e Stati Uniti, ma sto cercando il tempo per realizzare una graphic novel espressamente per il mercato spagnolo.