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Tenebre

BLU RAY EDIZIONE SEMPLICE AMARAY

Il nostro giudizio:

Nel mondo sono ormai numerose le edizioni home video di Tenebre (1982), l’abbagliante e ferocissimo thriller di Dario Argento che, con Lo Squartatore di New York (Lucio Fulci 1982 ), chiude in maniera radicale la gloriosa stagione cinematografica del giallo all’italiana anni 70. Per districarci in questo “mar delle tenebre”, ecco un piccolo riassunto (parziale) delle puntate precedenti: dopo la vhs Mondadori Video, che aveva il pregio di essere integrale, arriva in Italia il primo dvd del film, edizione Medusa ormai out of print, che propone un master anamorfico dignitoso ma tagliuzzato e dalla colorimetria spesso sballata. 01 Distribution, qualche anno dopo, pensa bene di fare peggio pubblicando fuori tempo massimo un master televisivo letterbox e interlacciato (una pessima abitudine dell’etichetta in questione).

Dopo di che, tralasciando qualche ristampa per le edizioni da edicola, in Italia soltanto silenzio. Dall’Inghilterra arriva invece una delle prime edizioni bluray di Tenebre, quella realizzata dalla nota label Arrow Video che, però, fa storcere il naso a parecchi fan per via di un trasferimento non proprio ottimale: troppo compresso e “rumoroso” a causa di uno scan decisamente problematico. Se non altro, il master è almeno integrale e l’edizione ricchissima di contenuti extra e gadget. Ci pensano poi i francesi della Wild Side a realizzare un buon trasferimento HD e il loro bluray si impone subito all’attenzione di tutti perché, finalmente, è possibile vedere il film integrale e in maniera più che soddisfacente, anche se bisogna tollerare i sottotitoli francesi obbligatori sulla traccia audio italiana, e la colorimetria della superba fotografia di Luciano Tovoli non trova ancora la migliore resa possibile.

Si parte da qua, insomma, dal buon trasferimento Wild Side, per avere una seconda edizione bluray inglese della Arrow Video che in un primo momento esce in steelbook limited (presto fuori catalogo), e successivamente in una versione amaray non limited e attualmente in commercio. I pregi di questa ennesima pubblicazione sono tanti: ottimo e nutrito il comparto extra; packaging elegante, rispettoso del bellissimo artwork originale e concepito per gli estimatori delle steelbook (ovviamente mi riferisco all’edizione limited, l’amaray invece contiene un artwork orribile); il master francese acquisito dagli inglesi viene ulteriormente migliorato nella colorimetria e svincolato da qualsivoglia sottotitolo durante la fruizione dell’italiano. Ci siamo. Ecco la “definitiva”, si pensava. E invece no.

L’impulso era diventato irresistibile. C’era una sola edizione bluray che poteva placare il feticismo che lo torturava, così recuperò il disco Synapse. Aveva già preso numerose edizioni di Tenebre, ma non si sentiva colpevole, né provava ansia o paura, ma felicità. Ogni limite tecnico, ogni grossolanità, veniva spazzata via da questo piccolo entusiasmante dischetto: il Synapse! Scherzi a parte, come aveva già precedentemente fatto per le edizioni americane di Demoni e Demoni 2, Synapse Films, pur partendo dagli stessi materiali usati da Arrow, cioè dal trasferimento HD francese, riesce a consegnarci un master strepitoso che dopo un attento e scrupoloso lavoro di post produzione calibra in maniera molto più fedele la colorimetria della fotografia.

Intendiamoci: il disco Arrow è e resta notevole, consigliabile, questo è bene precisarlo anche perché gli extra che lo corredano sono davvero interessanti e il master del film può vantare un bitrate più generoso (38.00 mbps) di quello della controparte usa (29.68 mbps). Ma il master 2K presentato dagli americani segna comunque concretamente un ulteriore upgrade, seppur minimo, che gli adepti del culto di Tenebre non dovrebbero lasciarsi sfuggire, malgrado il bluray sia purtroppo locked A, perché la resa finale è più coerente con le scelte fotografiche di Dario Argento e Luciano Tovoli, come conferma chi ha potuto fare riscontri con il 35mm del film. Per il resto: definizione ottimale; stabilità assoluta del quadro salvo qualche lieve fluttuazione durante la perversa e affascinante scena del flashback con Eva Robin’s; grana fine e naturale, assolutamente cinema like. Le due tracce audio DTS MA 2.0, italiana e inglese, sono chiare e potentissime: una vera goduria. Anche in questo caso parliamo di una doppia uscita: prima in steelbook limited acquistabile solo attraverso lo store online Synapse, poi in versione bluray singolo amaray reperibile in tutti i negozi che trattano import.

Chi scrive ha visionato il disco singolo, rinunciando quindi all’edizione steelbook più prestigiosa comprensiva di dvd clone, cd con il fantastico score dei Goblin e diversi gadget tra cui cartoline e booklet (un’edizione che meriterebbe senza esitazione cinque stelle su cinque). Ma a parte le differenze di pack e accessori, il bluray singolo propone esattamente tutti i contenuti dell’altra edizione: la parte del leone la fa Yellow Fever: The Rise and Fall of the Giallo, un lungo documentario (quasi 90 minuti in inglese e italiano, hd) diretto nel 2014 da Calum Waddell, lo stesso regista che un anno dopo realizzerà Eaten Alive! The Rise and Fall of the Italian Cannibal Film (visibile nell’edizione bluray usa Grindhouse di Cannibal Ferox) e che in questo caso cerca di approfondire l’amato giallo all’italiana, dalle origini fino alle derive dello slasher movie, attraverso i preziosi contributi di Richard Stanley, Dario Argento, Dardano Sacchetti, Umberto Lenzi, Ruggero Deodato, Luigi Cozzi e altri studiosi del settore.

Tra gli extra abbiamo anche la possibilità, tramite seamless branching, di vedere il film con gli inserti girati in inglese (le pagine del libro Tenebrae, le lettere e lo schedario dell’assassino, tutte le scene insomma in cui compaiono testi scritti girate da Argento in doppia versione). E ancora, e sempre in hd, possiamo vedere i titoli di coda della versione americana intitolata Unsane, con uno score differente; i titoli di testa alternativi, in inglese. Infine, in sd, il trailer internazionale e quello giapponese. Chiude il disco il commento audio – in inglese ovviamente- dello studioso Maitland McDonagh. Una bellissima edizione dunque, che per adesso si attesta come la migliore in circolazione sebbene, lo ribadisco, anche la rivale inglese gioca bene le sue carte e può accontentare tranquillamente chi non ha un lettore multiregion.