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Operazione paura by Arrow Films

COMBO BLU RAY / DVD

Il nostro giudizio:

La filmografia di Mario Bava, Poeta del Gotico italiano, nel corso degli ultimi anni ha ricevuto ottimi – e doverosi – trattamenti in home video: a parte i vecchi dvd ormai obsoleti, non si contano le edizioni BD dei classici del Maestro pubblicate nel mondo, tanto che ormai mancano solo pochi titoli all’appello dei trasferimenti 2K, e con ogni probabilità non tarderanno ad arrivare per completare le nostre collezioni. Recentemente, a godere dei benefici di uno scan ad alta risoluzione è stato Operazione Paura, capolavoro indiscusso realizzato da Bava nel 1966, conosciuto anche con il titolo Kill, Baby… Kill!, gemma preziosa che ha incantato perfino Federico Fellini (gli tributerà un omaggio nel suo Toby Dammit, episodio del film “collettivo” Tre Passi nel Delirio, 1968), oggi disponibile in ben tre edizioni BD che, pur partendo dallo stesso modesto trasferimento HD, si contraddistinguono per piccole differenze che adesso andremo ad analizzare. Le tre edizioni citate sono, in ordine di uscita, quella tedesca Koch Media, quella inglese Arrow Films (che è l’oggetto principale di questa recensione), e l’americana Kino Lorber. Per evitare troppa confusione, mi limiterò ad un confronto diretto tra Arrow e Koch, trascurando Kino perché la sua edizione è “locked A”, quindi non fruibile da chi non ha un lettore multiregion, e soprattutto perché, comunque, non apporta cambiamenti concreti – seppur minimi – rispetto al master Koch, come invece fa Arrow.

Ma cominciamo dal principio: l’esordio in HD di Operazione Paura si deve a Koch, che ha pubblicato il film all’interno di una strepitosa ed elegantissima collection dedicata a Bava, senza però poter accedere al negativo del film, e quindi impossibilitata a realizzare uno scan secondo quei parametri che, come sappiamo, garantiscono alla label risultati sempre, o quasi sempre, eccellenti e ineccepibili. In questo caso, purtroppo, Koch si è dovuta far bastare il trasferimento HD realizzato dal distributore del film, a partire da materiali non proprio ottimali (probabilmente un internegativo), e quindi il master finale (usato poi anche dalle altre label) ha qualche carenza, e non è certamente considerabile “da riferimento assoluto”, tanto che dopo l’uscita, nei forum internazionali e italiani, è emersa la comprensibile delusione dei collezionisti. Una delusione legittima – lo preciso -, anche perché stiamo parlando di un film che ha una concezione estetica eclatante, e un master superiore avrebbe potuto valorizzarla meglio. Tuttavia, bisogna anche tentare di arginare certe esagerazioni e il solito estremismo oltranzista. diciamolo chiaramente: il master HD di questo capolavoro, per quanto modesto, non è da buttare e non merita stroncature feroci. Sì, è un po’ granuloso, ma ha un buon livello di dettaglio (quando possibile), e il quadro è robusto quanto basta per permetterci comunque una visione piacevole, e per segnare un upgrade concreto rispetto a quanto visto in dvd nel passato.

Dal canto suo, Arrow Films tenta di migliorare la resa visiva di questo trasferimento per l’edizione combo blu ray / dvd inglese, e in un certo senso ci riesce, alzando il tiro sul versante colorimetria, equilibrando un po’ meglio il grading, intervenendo sul contrasto generale e sui colori, proponendo, tra l’altro, un frame con più informazione ai lati dell’inquadratura; ma le migliorie finiscono qui, perché l’altro lato della medaglia rivela un encoding leggermente meno performante (anche se comunque adeguato, malgrado il bitrate che scende dai 36.92 Mbps del master Koch, ai 34.97 Mbps dell’Arrow), e, soprattutto, l’infelice scelta di far scorrere i titoli di testa inglesi su un freeze frame piuttosto che sulla nota sequenza introduttiva del film. Va detto che, per ovviare a questo problema, Arrow fornisce tra gli extra i titoli di testa della versione tedesca, senza freeze frame, quelli insomma che troviamo correttamente inseriti nell’edizione Koch: ma è una magra consolazione. Di buona qualità, inoltre, la traccia audio italiana LPCM 1.0, che non fa rimpiangere il 2.0 LPCM della controparte.

Il comparto extra ci riserva poche sorprese: a parte l’approfondimento critico di Kat Ellinger, The Devil’s Daughter: Mario Bava and the Gothic Child (22 minuti circa), e un cortometraggio tributo al cinema di Bava, Yellow, di Semih Tareen (7 minuti), ritroviamo alcune featurette già contenute nell’edizione tedesca: Kill, Bava, Kill!, intervista di circa 25 minuti a Lamberto Bava; un’intervista a Erica Blanc di circa 11 minuti, e un’introduzione della Blanc al film di pochi secondi. Completano la sezione il commento audio dell’immancabile Tim Lucas, il trailer internazionale, i titoli di testa tedeschi citati prima, gallerie fotografiche e, solo nella prima tiratura dell’edizione, un booklet critico a cura di Travis Crawford.

IL CONFRONTO

Se mi si chiedesse quale edizione preferire, tra la limited 3 dischi (BD + 2 Dvd) tedesca Koch, e il combo BD / Dvd inglese Arrow, pur reputandole entrambe edizioni valide, molto probabilmente sceglierei la tedesca: tralasciando il fatto, comunque importante e decisivo per un collezionista feticista, che l’elegantissimo e coloratissimo digibook escogitato da Koch per la collection dedicata a Bava non ha rivali nel mondo, e un confronto con il basico amaray Arrow sarebbe impietoso a prescindere; tralasciando anche il fatto che, per quanto il trasferimento HD sia il medesimo per tutti, l’encoding tedesco è quello migliore (pur riconoscendo al master inglese una colorimetria più accurata); a segnare un’altra differenza netta e concreta che fa pendere l’ago della bilancia sui tedeschi è la presenza, solo nel Koch, di una nuova e inedita intervista di 28 minuti alla Blanc, e di un’altra intervista di circa 30 minuti fatta a Micaela Esdra, che si aggiungono alle altre featurette presenti in entrambe le edizioni. A voi la scelta, sempre se ancora sia possibile scegliere e recuperare l’edizione extra lusso della Koch. In caso contrario, state pur tranquilli che comunque anche il blu ray Arrow fa bene il suo lavoro, e avrete modo di gustare decentemente il capolavoro di Bava.