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Special Exits

Autore:
Joyce Farmer
Editore:
Eris

Il nostro giudizio

Less is more è un modo di dire consolidato, pressoché un’espressione idiomatica parlando di produzione artistica. La scelta di asciugare, ridurre all’essenziale, limare il superfluo fino a far emergere l’oggetto della ricerca di una forma di espressione pura e potente. Tale è, su tutti i fronti, la scelta operata da Joyce Farmer, autrice di Special Exits, graphic novel prodotto della scena underground nordamericana che fa di una semplicità radicale e lineare la propria cifra narrativa e stilistica. Special Exits racconta della fase terminale della vita dei genitori dell’autrice e di come lei stessa vive la situazione. L’invecchiamento, il decadimento fisico e mentale, la progressiva perdita delle capacità fisiche e mentali della matrigna e del padre di Joyce sono raccontati, inframmezzati con momenti del loro passato, con un realismo assoluto e mai drammatizzato, dove nulla è concesso al sentimentalismo pur senza arrivare a una narrazione fredda e asettica.

L’umanità profonda e straziante del quotidiano di due persone anziane che, poco per volta, si lasciano andare sfilacciandosi come uno straccio di tessuto vecchio, smettendo di curarsi di sé stessi e soffrendo di un progressivo peggioramento delle proprie condizioni a cui la figlia riesce a malapena a far fronte, traspaiono da una scrittura asciutta e ridotta ai minimi termini, un’assenza di fronzoli e orpelli che, per certi aspetti, ricorda Raymond Carver.

Il segno grafico rientra pienamente nel solco della tradizione underground americana ispirandosi, su tutti, a Robert Crumb, con un tratto che ne ricalca l’iconicità cartoonesca pur mantenendosi un passo indietro nelle soluzioni registiche, in linea con un registro narrativo contenuto che si mette al servizio di una storia vera raccontandola in punta di piedi. Special Exits non è una lettura semplice, i tempi sono volutamente dilatati e anche i momenti più drammatici non si percepiscono come picchi di tensione, sempre e comunque tenuta bassa. Indicato per i fan del genere, ostico per il grande pubblico.