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Nine Stones

Autore:
Samuel Spano
Editore:
Editoriale Cosmo

Il nostro giudizio

Un romantico bagno di sangue: il fenomeno Nine Stones

Non possiamo, in quanto amanti del cinema (e delle altre arti) nelle sue forme più violente, pulsionali, “sporche” di lacrime e sangue non segnalare il fumetto italiano Nine Stones del giovane Samuel Spano (in arte IAYAFLY); un’opera finalmente disponibile in formato cartaceo grazie alla lungimiranza di Editoriale Cosmo (che ha recentemente presentato a Lucca l’edizione Deluxe) dopo il successo internazionale come web comic pubblicato su Facebook e Tapastic. Concepito come una trilogia, di cui solo la prima parte è stata completata, Nine Stones è un fumetto pregno di cinefilia: il lettore attento vi coglierà il gotico di ispirazione baviana (La maschera del demonio è presente con indizi chiari: la maschera e il demoniaco) lo slasher, il cannibalico, fino ad un gore tanto grafico quanto spirituale e martirizzante. La scelta del colore (brillante e saturo) ne esalta la natura iperrealista e consente all’autore di scandagliare abissi psicanalitici, erotismo, violenza, istinto vitale e pulsione di morte. È un’opera in cui il lettore viene precipitato in una continua sfasatura col reale: dopo un incipit da crime story, ci si addentra in un immaginario horror fatto di illusioni, identità multiple, ipnosi, avventure nel territorio surrealista del sogno. Nine Stones è inoltre dominato, in modo esplicito e brutale, da un senso sadomasochistico delle relazioni umane; ma la sensibilità dell’autore ne fa un percorso di ricerca di assolutezza in un contesto di controllo sociale, una forma metaforica di romanticismo e libertà.

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Stilisticamente, il fumetto esprime la visione personale, dettagliata, fortemente espressiva del suo autore, tramite precise “inquadrature” sullo spazio e punti di vista perfettamente individuati: campi, controcampi, primi piani, angolazioni espressioniste, profondità e dettagli. I personaggi sono mostrati fino all’ultima emozione: i movimenti del volto, le ombre, gli sguardi ce li mettono a nudo; i disegni realizzati da Spano ci fanno quasi percepire il suono dei respiri. Ma Nine Stones è diverso e significativo, oltre che per la rara qualità estetica, per la sua presa sul contemporaneo: ci colpisce come Spano sia in grado di cogliere e tradurre lo stato d’animo giovanile attuale, la sua intensità violenta e metaforicamente “suicida”, la disperazione di una prigionia in un’epoca sorda al suo sentire. La realtà di Nine Stones è fredda e spietata, indifferente alle esplosioni della giovinezza. Nine Stones racchiude la paura, la rabbia, il dolore, l’esigenza di un rapporto amoroso sfrenato e magnifico, ultima ribellione possibile ad una società raggelata sessualmente e romanticamente.

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È un’opera che propone un amore avvinto alla sofferenza come estrema forma del sentire, come legame elettivo; ma Spano non offre facili illusioni e, come scriveva Shakespeare, «il corso del vero amore non è mai liscio»: pagina dopo pagina, il lettore viene gettato in un baratro di dubbi. Samuel Spano ci ubriaca di sangue, passione, sofferenza insostenibile, traumi forse impossibile da riparare; questa è la vita, il sogno o un incubo? Nine Stones è arte della crudeltà, in cui aleggia il fantasma di Lautréamont. Samuel Spano, che è anche il primo autore dichiaratamente transgender del fumetto italiano, è tra gli artisti più sinceri che si possano incontrare: ogni immagine, ogni orrore trasfigurato nel suo straordinario tratto possiedono l’intensità di un sacrificio personale. L’autore vive e traduce le emozioni con toccante autenticità, e offre al lettore queste avventure del suo inconscio affinchè ci si possa specchiare. Nine Stones ha una purezza inattingibile che sgretola il cuore di chi legge.