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Morgan Lost n.1 – L’uomo dell’ultima notte

Autore:
Claudio Chiaverotti e Michele Rubini
Editore:
Sergio Bonelli Editore

Il nostro giudizio

In Bonelli ci si prova. Si sperimenta, da tempo e con coraggio, per creare prodotti che riescano a innovare pur senza perdere di vista la tradizione e le caratteristiche che, negli anni, hanno costruito un marchio editoriale forte e consolidato. Conscio di non poter prosperare in eterno su un mercato di collezionisti irriducibili e generazionali, lo staff di Sergio Bonelli Editore ha dato vita a miniserie, one shot e serie regolari che esplorano territori nuovi per la casa editrice milanese. Da iniziative poco conosciute come l’antologica Le Storie e Adam Wild a operazioni con grande eco mediatica quali Orfani e il chiacchieratissimo rinnovamento di Dylan Dog, ambedue a opera di Roberto Recchioni, personaggio discusso e controverso, il vento di rinnovamento che soffia in Via Buonarroti è ormai un dato di fatto.

I risultati, tuttavia, sono per lo meno altalenanti. Alcuni solidi e riusciti, altri decisamente meno. Morgan Lost, l’ultima creatura di Claudio Chiaverotti, già padre di Brendon, rischia purtroppo di finire tra questi ultime. Il primo numero, in edicola in questi giorni, lascia infatti quanto meno a desiderare. I disegni, a cura di Michele Rubini, sono buoni e l’uso del colore, sottolineatura di una particolare caratteristica del protagonista, è interessante, ma i pregi di L’uomo dell’ultima notte, primo numero della collana, si fermano qui. L’ambientazione è fumosa e di essa passa veramente poco, la scrittura naviga senza direzione precisa tra un tentativo di spiegone e una scena tirata via. Il protagonista, per ora, non lascia nessun appiglio che permetta al lettore di affezionarcisi e il citazionismo, marchio di fabbrica che se ti piacciono i fumetti Bonelli lo accetti senza se e senza ma, appare qui stanco e banale. Tutto sbagliato. Una vera delusione, un albo da cui si capisce poco dove gli autori vogliano andare a parare. Né carne né pesce, solo noia.