Ben prima di concetti come universo narrativo esteso e canone/fuori canone, la saga di Aliens si è sviluppata negli anni in maniera anarchica attraverso diversi media, con risultati particolarmente felici nel mondo dei fumetti grazie al lavoro di una casa editrice, la Dark Horse, particolarmente attenta nel proporre fumetto indipendente di qualità.

Uno dei benefici dello sviluppo di un franchise senza una casa produttrice invadente è la possibilità di usare personaggi e ambientazioni forti per sperimentare in libertà. Interessante, in tal senso, un’operazione come Aliens: salvezza e sacrificio, un volume che raccoglie due storie slegate fra loro in termini di continuità ma contingenti per quanto riguarda il tema: la fede. I protagonisti delle due storie contenute nel libro sono persone profondamente religiose che ritrovano negli xenomorfi un male assoluto fatto di terrore puro, un’alterità radicalmente aliena che mette profondamente alla prova la solidità della loro fede.

Il cast è stellare. Gibbons e Milligan, due mostri sacri, ai testi, un maestro come Mignola e un ottimo illustratore come Johnson ai disegni. Il tutto, pur senza stupire, funzione più che bene. Pur limitate dalla lunghezza concessa, le due short stories girano in maniera fluida e graficamente sono più che pregevoli. Manca magari quel fattore X che ne rende indimenticabili, ma nell’insieme l’idea di recuperarle e raccoglierle in volume è felice.