Dieci cose che (forse) non sapete su Nightmare Dal profondo della notte

I dettagli socculenti dietro al capolavoro di Wes Craven

L’idea di partenza per Nightmare – Dal profondo della notte venne a Wes Craven leggendo una serie di articoli apparsi sul Los Angeles Times riguardanti la morte di alcuni giovani avvenuta nel sonno. Le famiglie dei defunti avevano dichiarato che i loro figli da qualche tempo soffrivano di tremendi incubi, tant’è che avevano deciso di non andare più a dormire per un lungo periodo. Quando i corpi sono stati ritrovati nei loro letti l’autopsia non ha rivelato alcun motivo apparente che giustificasse il trapasso. Di tutto questo Craven aveva parlato a un caffè di Santa Monica con Steve Miner (suo assistente in L’ultima casa a sinistra e futuro regista di L’assassino ti siede accanto e Venerdì 13 week end di terrore), dando così inizio a quel flusso di pensieri che l’avrebbero portato a firmare il suo capolavoro.

La prima stesura del copione di Nightmare – Dal profondo della notte fu scritta da Wes Craven subito dopo la realizzazione di Swamp thing (Il mostro della palude) nel 1982, ma ci sarebbero voluti altri due anni (e il giro di molti produttori) prima che Robert Shaye, presidente della New Line Cinema, si decidesse a produrlo.

Johnny Depp, ha esordito su grande schermo proprio in Nightmare – Dal profondo della notte nella parte di Glen, il fidanzatino di Nancy che viene “frullato” dal suo letto. Depp all’epoca aveva solo 21 anni e aveva appena divorziato dalla cantante Lori Ann Allison che nel frattempo si era legata all’attore Nicolas Cage. Fu proprio Cage, che era diventato amico di Depp a spingere Johnny a tentare il provino per Nightmare.

La famosissima scena della mano guantata di Freddy Kruger che emerge dalla vasca tra le gambe dell’addormentata Heather Langenkamp in Nightmare – Dal profondo della notte è una generosa citazione di Wes Craven da un suo precedente film, Benedizione mortale, dove, al posto del terribile artiglio, a fare capolino dalle calde acque del bagno era un meno impressionante serpentello.

Sempre la mano di Freddy emerge a sorpresa dalle profondità degli inferi per agguantare al volo la maschera da hockey del diabolico Jason dei vari Venerdì 13 in Jason va all’inferno.

La rock star demoniaca Alice Cooper accetta di vestire i disgraziati panni del padre fustigatore di Freddy Kruger nella sesta parte della saga di Nightmare.

Claudio Fragasso, che aveva diretto il povero Alice Cooper in pieno stato di ebbrezza nel trash cult Monster dog, con lo pseudonimo di Clyde Anderson, ha proposto una sua personale versione di Freddy Kruger e del suo letale guanto in Non aprite quella porta 3 (sic!); peccato che gli artigli fossero visibilmente di plastica.

A proposito di Non aprite quella porta: il regista dell’originale, Tobe Hooper, in fase decisamente calante, ha diretto una sorta di prequel di Nightmare dal profondo della notte nell’episodio pilota della serie TV Freddy’s nightmare.

Esiste un finale alternativo di Nightmare – Dal profondo della notte in cui Freddy  Kruger appare alla guida della macchina occupata da Nancy e i suoi amici. Questa scena era stata imposta dalla New Line Cinema contro la volontà di Wes Craven che però non ha rinunciato a girare anche il finale in cui la mano di Freddy esce dalla porta e artiglia la madre di Nancy. A una proiezione privata, la chiusura proposta da Craven è risultata però la più efficace. L’idea del mostro alla guida del mezzo è stata poi riciclata in Nightmare 2 la rivincita in cui Freddy Kruger diabolico driver di autobus accompagna Jesse & Co. all’inferno.

Wes Craven dichiarò che alcune delle sue idee più originali gli erano venute in sogno. Lo spunto iniziale di Le colline hanno gli occhi, infatti, va ricercato in un sogno che il regista ha fatto su due famiglie in lotta fra di loro, mentre l’intera storia di La casa nera Craven la sognò durante il Bruxelles Film Festival del 1989.