Day of the Dead remake

Il terzo rifacimento del Giorno degli zombi
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Sapete qual è il film più incasinato e intorcinato tra remake, rifacimenti, reboot veri o spurii, di tutta la storia del cinema horror? Costituisce l’oggetto del presente articolo, sì, ed è proprio Day of the Dead di George A. Romero, Il giorno degli zombi.

Il perché non è così facilmente spiegabile, ma, in linea di massima, la ragione è da ricercarsi in questioni di diritti dell’originale che sono rimasti nelle mani di certo James Glenn Dudelson e della sua Taurus Entertainment Company. Costui fu il responsabile, insieme ad Ana Clavel, di un film allucinante che nasceva per essere un remake della terza parte della trilogia di Romero ma che diventò in corso d’opera nello stesso tempo un prequel e un sequel di La notte dei morti viventi: Day of the Dead 2: Contagium. L’aggettivo allucinante è adeguato al tenore di questo lungometraggio amatoriale nel senso peggiore del termine, che uscì per il solo mercato home video nel 2005.

Dopodiché, lo stesso giro di persone mise in opera un remake vero e proprio di Il giorno degli zombi, per la regia di Steve Miner e con un budget poco al di soto dei 20 milioni di dollari. Lavorazione travagliatisima, prima il film si fa, poi non si fa più, poi viene ripreso e infine ultimato, con una sceneggiatura di Jeffrey Riddick che aveva scritto vati Final Destination – devono avere pensato che siccome in quei film c’era di mezzo la Morte, lo sceneggiatore sarebbe andato bene anche per un film con gli zombi. Day of the Dead 2008 fu partorito con sforzo ma alla fine uscì. E non era poi così terribile e aveva persino un minimo di cast, Mena Suvari, Ving Rhames  fermo restando che con l’originale di Romero c’entrava poco o niente, anzi diciamo pure che non c’erano nemmeno i fatti di Day of the Dead.

E arriviamo al terzo tentativo di girare questo benedetto remake che non sia tale solo sulla carta ma che racconti ciò che raccontava Day, con quel tipo di personaggi e in particolare con Bub, lo zombi sulla via di diventare senziente e intelligente – semplifichiamola così. Nel 2013 viene annunciato che il film è in pre-produzione – ci sono di mezzo la Millenium Films e la Nu Image – e che il regista sarà Mark Tonderai (House At The End Of The Street), autore dello script insieme a Lars Jacobson. Il film in qualche parte con Tonderai alla guida, ma tempo pochissimo e cominciano dei contrasti tra il regista e la produzione che – evitiamo i dettagli – portano alla sua etromissione dal progetto e all’ingresso di un nuovo nome, Hèctor Hernández Vicens (El cadáver de Anna Fritz). E siamo arrivati praticamente a oggi.

Tanto per cambiare, veniamo a sapere che anche questo Day of the Dead remake andrebbe per i fatti suoi rispetto all’archetipo. Saremmo sì nel post-catastrofe, anni dopo che gli zombi si sono impadroniti del pianeta, ma il plot sarebbe centrato sul rapporto tra una ragazza ex studentessa di medicina, interpretata da Sophie Skelton e un’oscura presenza del suo passato che poi è il succedaneo attuale del vecchio Bub, cioè uno zombi che ha mantenuto il bene dell’intelletto, interpretato dall’attore Johnathon Schaech. Questo è quanto si legge in giro. La verità è che Hèctor Hernández Vicens sta girando un rifacimento piuttosto fedele di Day of the Dead, con la dicotomia militari-scienziati eccetera eccetera, le cui riprese procedono in questi giorni in Bulgaria, per un’uscita prevista nel 2017, in data ancora da definire. Il nostro senso senso ci dice che potrebbe non essere la fregatura che sembra. E di solito il nostro sesto senso ci coglie.