Countdown per il remake di Incubo sulla città contaminata

Tom Savini raccoglie fondi per rifare il classico gore di Umberto Lenzi.

Il gioco è fare il titolo di un film e poi dire subito quello che viene in mente. Se si dice Incubo sulla città contaminata, molti salteranno subito con le sinapsi all’immagine del velivolo che atterra in un aeroporto e dal suo interno, dopo un po’ che non succede nulla, erompono orde di gente armata di oggetti contundenti, che cominciano a correre per ogni dove, come gli scarafaggi, e ad ammazzare chiunque gli si pari dinnanzi, per trangugiare il loro sangue. Vampiri? No. Zombi? Nemmeno, anche se il film fu fatto per stare appresso al successo degli horror di Lucio Fulci una cui componente essenziale erano proprio i morti viventi. No, questi assassini furiosi aviotrasportati, come ci ha spiegato poi il regista Umberto Lenzi, erano solo dei poveretti malati di leucemia che trangugiavano l’altrui sangue per cercare di stare in vita. E’ una cazzata, d’accordo, ma non bisogna mai dimenticare che sulle cazzate è edificato per tre quarti il cinema che ci piace. A qualcun altro, invece, se sente il titolo del film di Lenzi risuoneranno subito in testa le parole del già citato Lucio Fulci, il quale sosteneva – probabilmente non a torto – che il fatto che di Incubo sulla città contaminata avesse parlato bene Tullio Kezich, quando era uscito – una cosa che in effetti sembrava sì un po’ strana – fosse dovuto, più che a un meditato e convinto giudizio, alla necessità di scegliere un regista italiano di genere da” portare su” per non essere da meno a quanto aveva fatto Claudio Carabba proprio con Fulci. E insomma, se Carabba si era inventato Fulci, Kezich rispose inventandosi Lenzi e decidendo che Incubo sulla città contaminata era un semi-capolavoro.

Questo preambolo, a cui si potrebbe e si deve aggiungere l’apprezzamento di Quentin Tarantino per il film di Lenzi – gli americani sono, però, abbastanza degli sciocconi, e gli basta vedere che gli zombi corrono (e in Incubo sulla città contaminata, gli zombi/leucemici correvano come delle lippe) per andare via di testa – per introdurre la notizia che Tom Savini sta lavorando ad un remake del vecchio film di Lenzi con dei malati di Ebola al posto dei succhiasangue leucemici. Si è ancora ancora nella fase della raccolta fondi, su Indiegogo, ma pare che la necessità minima di 200.000 dollari, tanto per cominciare a mettere in moto la macchina, sia vicina ad essere raggiunta. Chi contribuisce alla causa ha diritto a una serie di benefits tra cui l’accesso a un misterioso sito segreto, che è immaginabile riguardi cose del film. Al link su indiegogo c’è da divertirsi a seguire i vari step in cui Savini si augura che il film possa crescere raggiungendo una serie di traguardi. Lenzi sarà produttore, a quanto pare, oltre a presentare il film con Savini. C’è già anche una sinossi, dalla quale apprendiamo che l’inizio non sarà ambientato in un aeroporto ma su una nave proveniente da Haiti che vomiterà sulle coste di Miami gli appestati da un misterioso mix tra l’Ebola e la lebbra… Ma non si stanno confondendo con Zombi 2 o, meglio ancora con Contamination di Luigi Cozzi?